RICICLIAMO L’ENERGIA MUSCOLARE

L’energia muscolare è una gran bella energia: con essa, e solo con essa, si sono costruite le Piramidi, il Colosseo, San Pietro, palazzi, città, strade e si è prodotto tanto di quel grano da dare da mangiare ad imperatori, re, papi, soldati, preti, intellettuali, artisti, artigiani, commercianti, pigliainculo e quaquaraquà.

Da quando si usano le macchine e si trasforma energia fossile, carbone e petrolio, ed anche energia nucleare, si fa a meno di utilizzare l’energia muscolare per produrre e generare ricchezza. Così asini e muli sono scomparsi, i cavalli servono solo per l’equitazione e per il macello e gli uomini non sanno cosa farsene della energia muscolare. A tenerla immagazzinata dentro il corpo non va bene e allora la si spreca praticando sport, frequentando discoteche e palestre.

Perché non si pensa di riciclarla in attività produttive? È sana, è pulita, assolutamente non inquinante ché anche le scorie sono utili per la concimazione nella cosiddetta agricoltura biologica. Magari i prodotti non sono competitivi sul mercato, ma chi se ne frega! Invece di pagare per andare in palestra e poi pagare cavoli e zucche e poi pagare psicologi e cultori di meditazione, si può provare a zappare l’orto: si respira aria buona, si mangia bene, si medita e si risparmia tre volte!

Qualcuno ci ha pensato e già nascono e si diffondono gli Ecovillaggi e le Comunità CoHousing: si sta insieme, si lavora, si produce, magari non si guadagna ma si sta bene. Una bella alternativa all’occupazione di commesso a 500 euro al mese con tutto da comprare, dal pane all’acqua. Chi ne vuol sapere di più sugli ecovillaggi può cercare su internet: RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici). Sono soluzioni decisamente radicali e il mio articolo non vuole arrivare a tanto ma solo porre la questione del riciclaggio della energia muscolare: fa bene al corpo, all’anima e alla tasca. Con una fava tre piccioni!

Ragusa, 4 marzo 2009

                                                                                               Ciccio Schembari

 

Articolo pubblicato sul n. 44/2009 “Riciclaggio” della rivista ondine www.operaincerta.it

 

 

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