Ricerche petrolio in mare, scoppia la polemica tra Legambiente e Comune di Scicli sulle osservazioni che hanno portato al blocco delle auotirzzazioni

E’ stata Legambiente a “bloccare”, con le proprie osservazioni accolte dal Ministero dell’Ambiente, le trivellazioni della Vega B e non il Comune di Scicli. E l’ha fatto insieme all’ex Provincia regionale. Scoppia la polemica dopo la notizia delle mancate autorizzazioni per ricerche petrolifere nel mare di Sicilia. Nei giorni scorsi il Comune di Scicli aveva evidenziato che grazie alle osservazioni che aveva presentato, il Ministero aveva negato l’autorizzazione Via. Adesso Legambiente diffonde un comunicato stampa con cui vuol “ristabilire” la verità dei fatti. Ma il Comune di Scicli replica a sua volta. Ecco i due interventi integrali:
LEGAMBIENTE RAGUSA BLOCCA LE TRIVELLAZIONI DELLA VEGA B
Merito delle osservazioni dell’associazione ambientalista iblea e della ex Provincia Regionale di Ragusa, e non del comune di Scicli, se il Ministero dell’Ambiente ha bocciato gli 8 pozzi aggiuntivi della piattaforma petrolifera della Edison

La cura, l’attenzione, la meticolosità e la scientificità con cui Legambiente Ragusa presenta le proprie osservazioni alle trivellazioni in mare nel canale di Sicilia producono effetti concreti. Dopo aver contribuito a far bocciare le ricerche della Schlumberger , ora tocca alla Vega B della Edison. Con parere della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente è stato bocciato pochi giorni fa il progetto di nuovi 8 pozzi di fronte alla costa della provincia di Ragusa per motivi relativi alla presenza di vulcani di fango nei fondali, dei probabili danni alla componente faunistica marina e ai cetacei e, per la vicinanza al sito SIC Fondali Foce del Fiume Irminio. Battuta l’arroganza della Edison che chiedeva un parere positivo anche senza la presentazione dei monitoraggi chiesta dal Ministero dell’Ambiente. Insieme a Legambiente avevano presentato osservazioni la ex Provincia Regionale di Ragusa, il comune di Ragusa e il comune di Scicli . Ci meraviglia quindi molto che il comune di Scicli, da solo, si sia intestato il merito di questo risultato senza avere contribuito in modo autonomo alle osservazioni trasmesse al Ministero dell’Ambiente. Le osservazioni del comune di Scicli sono state scritte da Legambiente Ragusa, inviate a consiglieri della maggioranza e dell’opposizione, e da questi passate all’A.C. che non ha fatto altro che un copia e incolla. Tant’è che non avendo Legambiente ripetuto lo stesso iter in occasione delle ulteriori controdeduzioni alle osservazioni dell’Edison del settembre 2017 , il comune di Scicli non ha presentato nuove osservazioni. Dimenticarsi del fondamentale lavoro di Legambiente Ragusa, così come di quello preziosissimo della ex provincia Regionale di Ragusa, come ha fatto il comune di Scicli nel suo comunicato stampa attribuendo, immeritatamente, solo a se stesso tutti i meriti della bocciatura degli 8 pozzi della Vega B , è irriguardoso e dimostra ancora una volta mancanza di rispetto del lavoro altrui.
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*A proposito di un comunicato di Legambiente. Parla l’amministrazione di Scicli *

“Ci dispiacciono, anche se non ci sorprendono, i toni di una nota stampa del Circolo “Il Carrubo” di Legambiente di Ragusa diffusa nella giornata del 25 febbraio c.a
Ci dispiacciono perché non colgono affatto i sentimenti di felicitazione espressi in un precedente comunicato stampa del Comune di Scicli in cui si esprimeva la soddisfazione, a nome di un’intera comunità di 27.000 abitanti, per una decisione presa dall’apposita commissione esistente presso il Ministero dell’Ambiente, ovvero quella di rigettare l’istanza di società petrolifere di perforare otto nuovi pozzi nel Canale di Sicilia e nel mare ricompreso nel territorio sciclitano.
Non ci sorprendono perché sono toni che taluni rappresentanti locali di Legambiente hanno utilizzato più volte, nell’ultimo periodo, nei confronti dell’Amministrazione comunale di Scicli, a volte anche al limite, o oltre, dell’offesa personale nei confronti di alcuni amministratori.
Il Comune di Scicli certamente riconosce l’azione meritevole di tutti i soggetti impegnati nella difesa dell’ambiente e del territorio, peraltro anche punto centrale del programma dell’attuale amministrazione comunale, ma ritiene che ciascuno debba svolgere con misura ed equilibrio il proprio ruolo, riconoscendo anche quello politico di chi rappresenta intere comunità.
Se è vero che in diversi presentano memorie, deduzioni, controdeduzioni, non tutti i soggetti coinvolti – in questo caso due comuni e una provincia, oltre che associazioni – poi seguono con attenzione e impegno politico i percorsi amministrativi che portano gli organismi governativi preposti alle decisioni. Il caso Acif lo ha ampiamente dimostrato. Invece, in questo caso, c’è stato un Comune, Scicli, che non solo ha accolto con grande disponibilità i contributi delle associazioni, facendole proprie, ma si è impegnato con forza, in sede governativa, perché si arrivasse alla decisione di rigettare l’istanza delle società petrolifere. Tant’è che è stato in grado di anticipare alla pubblica opinione tale decisione già assunta.
Peraltro questa linea del Comune di Scicli non è casuale o contingente. Essa si inserisce in un quadro più vasto di rapporti molto complessi con le società petrolifere, con particolare riferimento alla questione del pagamento delle imposte delle piattaforme petrolifere esistenti su cui, a breve, le parti compariranno presso la Commissione tributaria di Ragusa.
Per quanto ci riguarda, i chiarimenti finiscono qui. Nella speranza che certe forme di protagonismo personale, affioranti in talune posizioni delle associazioni, non pregiudichino l’esito di battaglie difficili ma virtuose che richiedono invece una forte unità d’intenti e di azioni”.

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