RICERCA DELL’ASP – DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SULLA PERCEZIONE DELLA SALUTE

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa ha partecipato al sistema di sorveglianza PASSI (Programmi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) sin  dal 2007 ed ha proseguito con l’attuazione del sistema di sorveglianza sino ad oggi. L’ASP nel corso del periodo 2008 – 2011, ha condotto una ricerca intervistando    un campione rappresentativo di cittadini tra i 18 ed i 69 anni, residenti nel territorio della provincia di Ragusa, con domande inerenti a fattori di rischio per patologie cronico degenerative ed alla adesione ai programmi di prevenzione volti a favorire le modifiche dei comportamenti che possono compromettere la salute. Un campionamento di 205.975 persone  proporzionale stratificato per sesso e classi di età. Il campione, come nella Regione Sicilia, intervistato,  composto  da donne (50.9%) e uomini (49.1%); l’età media complessiva è di 42,8 anni. Il campione è costituito per: il 33% da persone nella fascia 18-34 anni, il 33% da persone nella fascia 35-49 anni,  il 34% da persone nella fascia 50-69 anni. E’ risultato che il 13% del campione non ha alcun titolo di studio o ha la licenza elementare, il 40% la licenza media inferiore, il 39% la licenza media superiore e il 8% è laureato. Le donne hanno un livello di istruzione più elevato degli uomini, anche se questa differenza non raggiunge la significatività statistica. Questo campione è costituito dal 98% (Sicilia 99%) di cittadini italiani e 2% di stranieri (Sicilia 1%). Solamente un intervistato ha una doppia nazionalità. Nella ricerca condotta è rilevante come sia percepito, lo stato di salute, in particolare, il suo monitoraggio,  nel tempo, è utile a fornire indicazioni per la programmazione di interventi a livello di Azienda Sanitaria. Infatti il “sentirsi male” più che lo “star male” è spesso l’elemento che determina il contatto tra l’individuo e il sistema sanitario. Nell’ASP di Ragusa la maggior parte delle persone intervistate ha riferito la percezione di essere in buona salute. La percezione negativa del proprio stato di salute è prevalente nella classe d’età più avanzata, nelle donne, nelle persone con basso livello d’istruzione, affette da patologie severe o con difficoltà economiche.

      Tra le patologie, oggetto dell’indagine: il Disturbo Depressivo Maggiore, che si presenta con tono dell’umore particolarmente basso per un periodo abbastanza lungo, sofferenza psicologica, fatica nel prendersi cura del proprio aspetto e della propria igiene, riduzione e peggioramento delle relazioni sociali, tendenza all’isolamento, difficoltà sul lavoro o a scuola, peggioramento del rendimento. Circa il 10% degli intervistati ha  sintomi depressivi con percentuali più alte tra le donne, nelle persone con difficoltà economiche, senza lavoro e nelle persone con patologie severe.

     L’attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Il 22,3% delle persone (ASP) intervistate ha uno stile di vita attivo. Il 31,1% pratica attività fisica in quantità inferiore a quanto raccomandato (parzialmente attivo) ed il 46,6% è completamente sedentario. Lo stile di vita sedentario si associa spesso ad altre condizioni di rischio; in particolare è risultato essere sedentario: il 57% degli ipertesi,  il 51% delle persone in eccesso ponderale.  Infine, nella popolazione ragusana, si stima che solo una persona adulta su cinque (23,3%) pratichi l’attività fisica raccomandata, mentre il 46.6% può essere considerato completamente sedentario.

    Anche la situazione nutrizionale è un importante determinante delle condizioni di salute di una popolazione.

 Il 3% delle persone intervistate risulta sottopeso, il 50,6% normopeso, il  32,2% sovrappeso e l’14,2% obeso. Complessivamente si stima che il 46% della popolazione presenti un eccesso ponderale. Il 96% degli intervistati ha dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno.

    Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative, in particolare a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare ed è il maggiore fattore di rischio evitabile di morte prematura. Nella ASP di Ragusa, tra gli adulti di 18-69 anni, quasi 3/4 degli intervistati è non fumatore, il 14,4% è classificabile come ex fumatore e il 25,8% è fumatore. Nella provincia di Ragusa, la percentuale di fumatori nel 2008-11 è del 25,8%. L’1,4% degli intervistati ha dichiarato di       aver sospeso di fumare da meno di sei mesi. I fumatori occasionali, cioè quelli che non fumano tutti i giorni, sono l’0,5%. L’abitudine al fumo è significativamente più alta negli uomini che nelle donne (31,8% versus 20%); tra le persone che non hanno mai fumato prevalgono le donne (72,3% versus 47%).

    Nell’ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un’importanza sempre maggiore, perché l’alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie cardiovascolari e tumori, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile, ecc. Nell’Azienda  di Ragusa, il 9,7% degli intervistati è classificabile come   consumatore di alcol a maggior rischio perché consumatore fuori pasto e/o consumatore binge e/o consumatore abituale elevato.  Il consumo a maggior rischio è più frequente tra i giovani di età 18-34 (in modo particolare tra i 18-24), le persone con livello di istruzione medio-alto e quelle che non hanno difficoltà economiche, mentre non c’è differenza per la cittadinanza. Nella variabile sesso non sono stati riscontrati valori statisticamente significativi. Alcol e guida, in media circa uno su cinque dei conducenti, deceduti a seguito di un incidente stradale, ha una concentrazione di alcol nel sangue, misurato in termini di concentrazione ematica di alcol superiore al limite legale, che in Italia, come nella maggioranza degli altri paesi, è pari a 0,5 grammi per litro. Il 9% degli intervistati ha dichiarato di aver guidato un’auto o una moto, entro un’ora dall’aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche. Il 3,1% ha dichiarato di essere stato trasportato da un conducente sotto l’effetto dell’alcol. Per quanto riguarda il consumo di alcol prima di mettersi alla guida, la popolazione di giovani di 18-25 anni merita di essere monitorata con attenzione, poiché, a parità di alcolemia (anche se non supera la soglia legale), è esposta ad un rischio maggiore di incidenti. Tra i giovani di 18-25 anni, intervistati nel quadriennio 2008-2011, il 16,2% dichiara di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol. I controlli delle forze dell’ordine, atte a contrastare tale fenomeno, risultano più frequenti nel territorio dell’ASP di Ragusa rispetto al restante territorio regionale.

      L’influenza costituisce un rilevante problema di sanità pubblica in particolare per le possibili gravi complicanze nei soggetti a rischio (anziani e portatori di alcune patologie croniche). Nella ASP di Ragusa il 12,4%, delle persone intervistate di età 18-64 anni,  hanno riferito di essersi vaccinati durante le ultime quattro campagne antinfluenzali. Nella fascia di 18-64 anni portatrici di almeno una patologia cronica, la percentuale sale al 39%, valore ancora inferiore a quello raccomandato (75%). La percentuale di persone di 18-64 anni vaccinate per l’influenza è più elevata: nella fascia 50-64 anni,   nelle persone con basso livello d’istruzione e  nelle persone con almeno una patologia cronica.

    Secondo i registri tumori, quasi 300.000 cittadini italiani vivono con una pregressa diagnosi di cancro colorettale, un tumore caratterizzato da un’elevata incidenza e una discreta. Nella ASP di Ragusa i programmi di screening colon rettale sono partiti dal 2010 e coinvolgono circa 70530 persone di 50-69 anni. Circa il 13,5% delle persone intervistate nella fascia di 50-69 anni ha riferito di aver effettuato un esame per la diagnosi precoce dei tumori colorettali (sangue occulto ogni due anni o colonscopia ogni cinque anni). Il 7,6% ha riferito di aver eseguito la ricerca di sangue occulto negli ultimi due anni. L’adesione è risultata significativamente più elevata nelle persone senza difficoltà economiche. Il 7,2% ha riferito di aver effettuato una colonscopia a scopo preventivo negli ultimi cinque anni.   L’adesione è risultata significativamente più elevata nella classe 60-69 anni. L’ ASP di Ragusa si è raggiunto un livello di copertura del 24% (45% a livello Nazionale) nella popolazione target.

   La neoplasia del collo dell’utero, a livello mondiale, rappresenta ancora il secondo tumore maligno della donna, con circa 500.000 nuovi casi stimati all’anno, l’80% dei quali nei Paesi in via di sviluppo. A  Ragusa il programma di screening organizzato – avviato dall’anno 2009 – coinvolge circa 85820 donne. Il 60,1% delle donne intervistate di 25-64 anni ha riferito di aver eseguito un test di screening preventivo (Pap test o HPV test) nel corso degli ultimi tre anni. In particolare l’esecuzione del test di screening nei tempi raccomandati è risultata più alta nelle donne: nella fascia 35-49 anni o con alto livello d’istruzione o senza rilevanti difficoltà economiche o con cittadinanza italiana. Tuttavia, nell’ASP di Ragusa, la copertura al test di screening non raggiunge, ancora, la media nazionale.

    Il cancro della mammella occupa tra le donne il primo posto in termini di frequenza. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è elevata (circa l’85%) e in aumento nell’ultimo decennio. I programmi di screening, nella ASP di Ragusa,    coinvolgono circa 36720 donne di 50-69 anni. Con una copertura per l’adesione al test di screening che non raggiunge la media nazionale; la quota di adesione spontanea è inferiore a quella presente a livello nazionale, testimoniando la necessità di implementare le azioni di prevenzione.

   Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico e ictus cerebrale), che rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale. In Italia provocano oltre il 40% di tutti i decessi. I fattori di rischio modificabili per le malattie cardiovascolari sono numerosi. Riguardo all’alimentazione va sottolineato che diverse sue componenti influiscono sul rischio cardiovascolare (in modo positivo: consumo di frutta, verdura e pesce; in modo negativo: eccessivo contenuto di sale, grassi saturi, idrogenati, ecc). L’ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio di malattie gravi e invalidanti come ictus, infarto del miocardio, scompenso cardiaco, insufficienza renale. Si stima che,  nella ASP, nella fascia d’età 18-69 anni, una persona su cinque sia ipertesa; questa proporzione aumenta fino al 39% nelle persone al di sopra dei 50 anni. Nella fascia d’età 18-69 anni, circa una persona su cinque ha valori elevati di colesterolemia, fino a salire a oltre una persona su tre sopra ai 50 anni. L’identificazione precoce delle persone con ipercolesterolemia grazie a controlli regolari (specie sopra ai 40 anni) costituisce un intervento efficace di prevenzione individuale e di comunità.

      Gli infortuni domestici rappresentano un problema di interesse rilevante per la sanità pubblica, sia dal punto di vista della mortalità e della morbosità, sia per l’impatto psicologico sulla popolazione in quanto la casa è ritenuta generalmente il luogo più sicuro per eccellenza. Al contrario, gli incidenti domestici costituiscono un problema di salute di grandi dimensioni che interessa prevalentemente l’infanzia, il lavoro domestico e l’età avanzata come conseguenza di fattori di rischio specifici, sia intrinseci (relativi alla persona) sia estrinseci (relativi all’ambiente domestico). Le persone intervistate hanno una bassa consapevolezza del rischio infortunistico in ambiente domestico, anche quando vivono con bambini o anziani o sono esse stesse ultra 64enni: condizioni e situazioni, queste, in cui il rischio tende ad aumentare e in cui bisognerebbe quindi agire in modo preventivo.

       L’ambiente si riferisce al quartiere in cui abita, mentre si escludono l’ambiente interno alla abitazione ed a quello lavorativo. Il 14% dei 273 intervistati dall’ASP di Ragusa, nell’anno 2011, riferisce che nell’ambiente in cui abitano ci sono aspetti ambientali che preoccupano gli assistiti. Tale valore è inferiore rispetto a quello della Sicilia (24%) ed è diverso come tipologia degli aspetti ambientali manifestati dagli intervistati. Mentre nel restante campione delle ASP siciliane si evidenziano problematiche relative all’inquinamento da traffico, nel campione degli assistiti dell’ASP di Ragusa sono i campi elettromagnetici e la qualità dell’acqua gli aspetti maggiormente evidenziati.

 

 

 

 

 

 

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