Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
RIBADIAMO LE RAGIONI DELLA NOSTRA PROTESTA
27 Gen 2013 09:07
La posizione espressa dalla nostra organizzazione in merito al significato da dare al SIT-IN tenutosi davanti alla sede del Comune di Ispica è stata già espressa in maniera chiara in un precedente comunicato e non ha bisogno di interessati esegeti di partito o sindacali per essere interpretata.
Abbiamo partecipato alla manifestazione con il nostro coordinatore provinciale degli enti locali, Di Martino, molto noto per le dure battaglie che ha condotto in altri comuni per vicende analoghe, sia per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi e del salario accessorio arretrato ai lavoratori comunali, sia per lanciare un grido di allarme alla città.
In merito a chi “gioca di sponda” ovvero “cede alla lusinghe della politica” sia nelle proprie dichiarazioni, che nei comportamenti tenuti, rassicuriamo la FP CGIL che ciò è ben chiaro a tutti gli osservatori ed ai lavoratori, al di là di quello che si vuole far credere con le parole.
Noi, come CISL, per tradizione e storia, non abbiamo mai preso parte all’agone politico, né mai ci siamo lasciati andare in difesa di questo o quello schieramento politico. Ma sempre e con orgoglio abbiamo tutelato i lavoratori ed i cittadini senza condizionamenti di sorta.
Per quanto ci riguarda, quindi, riteniamo di restare al di sopra delle posizioni, delle richieste e degli atteggiamenti di ciascuna parte politica, ma anche di dover ricordare a tutti che sindaco e consiglieri comunali sono stati eletti dai cittadini per fare il bene della città.
Poichè nostro compito è appunto quello di tutelare i lavoratori affinchè vengano corrisposte puntualmente loro le spettanze economiche e non corrano il rischio di essere messi in mobilità, coerentemente con ciò abbiamo chiesto a tutti, partiti, consiglieri comunali e amministrazione, di uscire da questa situazione di stallo e di trovare loro stessi una soluzione pacifica che sia alternativa al baratro del dissesto ovvero ad un deficit di liquidità peggiore dell’attuale e di cui sarebbero additati dalla città come i veri responsabili. E lo abbiamo fatto perchè a risentirne di questa “impasse” alla fine sarebbero tutti, cittadini, lavoratori e creditori dell’ente.
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