Riattivare a Ibla un presidio medico. La proposta di Gurrieri per ridurre i rischi

“Occorre porre con forza la necessità della questione sanitaria nel quartiere barocco di Ibla. Non è possibile che non ci sia neppure un presidio. Non c’è più la guardia medica e pure l’ambulanza del 118 è stata tolta. Inaccettabile”. E’ il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle di Ragusa, Giovanni Gurrieri, a lanciare l’allarme anche alla luce della crescita dei numeri delle presenze che evidenziano come Ibla continui ad essere oggetto di attenzione da parte dei visitatori e dei turisti.

“Siamo partiti da una constatazione oggettiva – sottolinea Gurrieri – e cioè che, con il trasferimento del pronto soccorso al nuovo ospedale Giovanni Paolo II, chi ha bisogno di cure sanitarie urgenti a Ibla deve impiegare almeno venti minuti prima di raggiungere il presidio, ovviamente sperando di non trovare traffico e sperando che l’autoambulanza arrivi qualche minuto dopo la chiamata. Come se non bastasse, gli ultimi giorni di eventi nel quartiere, che si spera possano essere sempre più numerosi, ci dicono che quando il traffico è al collasso e quando la zona è letteralmente imbottigliata dalla presenza di auto e persone, il soccorso sul posto è l’unico che può avere un senso. A questo si aggiunga che il numero dei posti letto per ospiti e visitatori è in costante crescita per non parlare dei circa trecento-quattrocento studenti che frequentano i corsi universitari proprio nel quartiere barocco. Tutto questo ci fa dire che non si può fare più finta di niente e che occorre garantire un presidio sanitario di una certa rilevanza a Ibla”.

Gurrieri continua proseguendo che “neppure la guardia medica, che funziona in orario notturno, avrebbe senso, a rigore di logica, visto che quando c’è una emergenza è necessario intervenire nell’immediato anche negli orari diurni. Quindi, al di là della rivisitazione della rete regionale preesistente, la proposta da prendere in considerazione potrebbe essere quella di creare un Pte o, in subordine, un Ppi, un punto di primo intervento. E’ necessario, insomma, che non solo i residenti ma anche le numerose persone che frequentano Ibla in occasione di questi eventi possano contare sulla presenza di un medico o di un infermiere. Proposta la cui realizzazione è impossibile? Parliamo di necessità, di interventi che garantirebbero la tutela delle persone sino a salvarne la vita. Alcuni episodi accaduti proprio in questi ultimi giorni ci dicono che solo per caso, solo per la presenza di alcuni professionisti sanitari sul posto che sono stati chiamati in causa in maniera casuale, è stato evitato il peggio. Ed ecco perché questa del Pte o del Ppi è la proposta che per Ibla deve trovare un percorso di attuazione. Percorso che giro intanto al sindaco, in quanto primo responsabile della Sanità cittadina, affinché si faccia carico di valutarla e, nel caso, di sottoporla agli organismi sanitari competenti. Sarebbe un grosso errore fare i conti con potenziali rischi per la salute di cittadini e visitatori”.

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