Nelle ultime ore, in sequenza, ci hanno dato del “Salvini”, “sciacalli”, “corvi”, “fantasmi”, “gruppuscolo” (neologismo inventato dal sindaco), “vergognosi”, “penosi”.
Replicare al Sindaco di Vittoria è un inutile esercizio. Nei suoi lunghi e noiosi comunicati stampa c’è solo spazio per offese personali, ingiurie, polemiche e velate giustificazioni che lasciano il tempo che trovano. Facciamo presente che l’armamentario di “ingiurie istituzionali” qualificano chi li dice e li scrive. Noi li rimettiamo in una busta e li inviamo al mittente e ci permettiamo di chiudere la vicenda con dignità ponendo tre domande politiche – sì, nonostante i tentativi di deviazione vorremmo discutere di politica.

1) Riguardo l’intera gestione delle assunzioni fiduciarie, siamo sempre convinti che possedere una tessera di partito non equivalga a possedere competenze necessarie e la pletora di staffisti attualmente in carica ne è la dimostrazione lampante.
Sull’assunzione a tempo indeterminato dei quattro staffisti la nostra posizione è nota dal 2011. Nessun tribunale può giudicare l’etica politica ed anche quando il processo penale pendente a Ragusa si chiuderà con un’assoluzione non potrete negare di aver violato uno dei principi cardine della nostra costituzione, ossia che nella Pubblica Amministrazione si è assunti solo con concorso pubblico.

2) Riguardo i servizi sociali. Potete negare con gli insulti che la condizione economica sia devastante e che fasce consistenti della popolazione soffrano, senza che riusciate ad approntare un minimo piano di welfare?
Se le istituzioni da voi amministrate da decenni non avessero fallito, non si spiegherebbe il motivo per cui il vostro partito sente l’esigenza (guarda caso ad un anno dalle elezioni) di aprire uno sportello per tutelare e aiutare i bisognosi.

3) Sul deprimente teatrino mediatico della tragica vicenda Stival, abbiamo richiesto umiltà, rispetto e silenzio. Noi, con grande dignità, rispettiamo il dolore della tragedia umana. Non a lui è rivolto il nostro attacco, ma a voi.
La pubblicità non ci interessa.
Vorremmo che Vittoria fosse indicata come esempio di comune virtuoso capace di porre rimedio alla povertà, con misure politiche concrete.
Vorremmo gesti nobili – come aiutare un uomo in difficoltà, un caso particolare – nel silenzio umile, nella riservatezza.

Invece si è preferita la strada della notorietà e della passerella, che scorre parallela a quella intrapresa dagli sciacalli (questi sì) del sistema editoriale.
L’ordine dei giornalisti nella riunione del 28 marzo ha criticato aspramente il modo in cui la vicenda Stival è stata gestita dai media, con interesse morboso, putrido, degno del peggiore clima forcaiolo.
Lei ha dimostrato a tutta la città, compresi i suoi fans, che tutto questo senso di umanità che va sbandierando non le appartiene. Questa, caro Sindaco, non è una tragedia greca esaltata dalla spettacolarità del teatro, questa è una tragedia vera.