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RENZI DICHIARI L’EMERGENZA IDRICA IN SICILIA
05 Nov 2015 15:39
SI dichiari l’ Emergenza idrica in Sicilia. E’ questo l’appello che Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons lancia al premier Matteo Renzi.
La situazione idrica nella regionale siciliana fa “acqua da tutte le parti”, dichiara Tanasi utilizzando amaramente il noto eufemismo.
“Renzi venga in Sicilia a verificare personalmente la crisi in atto e si renderà conto della gravità della situazione” – afferma Tanasi
Mentre a Messina la carenza di acqua prosegue (oggi in diversi quartieri non è ancora arrivata l’acqua, come può leggersi in numerose segnalazioni sui social network), a Milazzo la rottura di una tubazione della condotta del torrente Floripotema causa forti disagi agli abitanti.
A Gela, sesto paese più popoloso della Sicilia, l’incubo acqua perdura da tempo, tanto che alcuni abitanti, esasperati, hanno lanciato la petizione online: “Gela come Messina. Da sempre”. Il servizio idrico è discontinuo e capita anche che l’acqua sia inutilizzabile a causa della contaminazione di batteri fecali.
A Caltanissetta, intanto non è ancora “pulita” l’acqua che viene erogata ai nisseni. Dai rubinetti scorre acqua e sabbia, a conferma che le criticità già rilevate nei giorni scorse non sono state ancora risolte
A Niscemi dall’inizio della settimana ne sono state presentate ben dieci denunce ai Carabinieri da cittadini esasperati per la mancanza di
E l’elenco dei dissservizi e delle crisi in atto (o che puntualmente si ripresentano) potrebbe continuare a lungo.
“Il Governo nazionale deve intervenire con tutti i mezzi di cui dispone”, Tanasi, e per questo chiediamo che sia dichiarato lo “stato di emergenza idrica” in Sicilia.
Lo stato di emergenza – spiega Antonio Cardile Vice Presidente Regionale Codacons – può essere dichiarato “al verificarsi o nell’imminenza di calamità naturali, oppure per eventi connessi all’attività dell’uomo che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari”.
Ed è questa, secondo il CODACONS, la situazione in cui è ormai precipitata l’intera regione siciliana.
“Nella delibera dello stato di emergenza” – prosegue Tanasi – “dovranno essere indicate anche le amministrazioni pubbliche competenti in via ordinaria che dovranno poi subentrare nelle attività per superare definitivamente le criticità in corso” e questo potrà evitare anche il rimpallo di responsabilità tra le varie amministrazioni ed enti coinvolti in un servizio di importanza fondamentale.
Per Tanasi occorre quindi dare una svolta al problema dell’acqua in Sicilia, con l’adozione di un provvedimento di natura straordinaria da parte del governo nazionale: non basta dire che quanto accaduto “è vergognoso”, come dichiarato da Renzi, occorre che alle parole “seguano anche i fatti”: dichiarazione dello stato di emergenza e stanziamento di fondi straordinari – nella legge di stabilità in corso di approvazione – per far fronte al dissesto idrogeologico in atto e per garantire il più essenziale dei servi pubblici.
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