RENZI – BERLUSCONI … !

Alla fine l’incontro c’è stato! Presso la sede del PD Berlusconi arriva puntuale (segnale di rispetto non scontato) l’incontro è in forma riservata (niente foto commemorative, niente giornalisti dentro) e dura oltre due ore, un evento atteso/temuto che ha però dato il senso di una attenzione “alla sostanza” e nessuna concessione “all’apparenza”.

Alla fine dell’incontro in conferenza stampa Renzi parla di “profonda sintonia” con FI su 3 temi: riforma del titolo V della Costituzione con attenzione non solo al sistema delle autonomie, ma  “anche” ai costi; rivisitazione del ruolo del Senato come “Camera delle autonomie”, eletta non direttamente dai cittadini ma con elezioni di secondo livello, senza indennità aggiuntive e che non voti la fiducia al governo;  legge elettorale che garantisca stabilità, che limiti il potere di ricatto dei piccoli partiti e che favorisca il bipolarismo.

Ieri nell’articolo “ATTENTO RENZI” avevo espresso delle perplessità che, a mio avviso permangono tutte, è troppo presto per vedere se la strada intrapresa è quella giusta o se verrà sbarrata da interessi di bottega e rivalse di parte o personali; intanto mi limito a qualche osservazione.

Se si vogliono fare le riforme in questo Paese il dialogo con FI non solo è metodologicamente corretto, ma addirittura necessitato dal perdurante e persistente “aventinismo” del M5S che in questa fase ha si è addirittura inasprito; risulta infatti incomprensibile il fatto che alle 3 ipotesi di riforma elettorale proposte da Renzi non abbiano dato alcun seguito soprattutto alla luce del fatto che ai primi di settembre  tutti i parlamentari del M5S in seduta plenaria all’unanimità e in diretta streaming avevano lanciato la loro proposta di riforma elettorale che sostanzialmente ricalcava il “modello spagnolo” (proporzionale con piccole circoscrizioni) … adesso, invece di dialogare, hanno iniziato in solitaria un percorso di consultazioni che li porterà fra un paio di mesi (fuori tempo massimo) a una proposta …

Renzi si sta scommettendo con coraggio e generosità in un percorso che sembra un “tracciato di guerra” ma lo sta facendo con saggezza mentre ha ancora intatta la forza di legittimazione democratica che gli deriva dai 3 milioni di voti alle primarie, se diluisse nel tempo il percorso la sua forza ne risulterebbe affievolita.

Voglio sperare che Renzi sia tanto saggio da essersi in qualche modo mantenuto o meglio programmato dei margini di accordo con il NCD, cin Scelta Civica e con SEL perché appare abbastanza chiaro che Berlusconi, che non ha davanti un orizzonte temporale che lo stimoli ad investire sul futuro (come invece ha Renzi) approfitterà di questa situazione per consumare le sue vendette personali, e per creare le condizioni immediate per rientrare in gioco; a questo proposito mi sembra abbastanza illuminante la differenza dei messaggio dati da Renzi e Berlusconi dopo l’incontro: mentre il primo parlava di “eliminare il potere di ricatto dei partiti più piccoli” l’altro parlava di “una legge elettorale che porti al consolidamento dei grandi partiti”; chiari messaggio ad Alfano, Vendola e Casini che però oscillano dalla correzione di una anomalia, all’acquisizione di un vantaggio personale e che la dice lunga sulla diversa voglia di accordo con i “piccoli” che anima Renzi e Berlusconi…

 

Renzi opportunamente vuole “cogliere l’attimo”: entro lunedì formalizzerà la proposta per la direzione del PD; immagino che queste 36 ore siano intensamente dedicate a tessere relazioni con gli altri attori parlamentari, quindi a breve dovremmo cogliere qualche segnale che diradi le nubi all’orizzonte o sentire le prime folate di vento che annunciano la tempesta.                                                                                          

 

 

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