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Refezione scolastica inizia con tanti disservizi. Pasti freddi e consegnati in ritardo. Genitori pronti a far mangiare a casa i propri figli
09 Gen 2018 11:34
L’atteso avvio del servizio di refezione scolastica a Ragusa, inizialmente previsto per novembre ma iniziato soltanto ieri, è cominciato con vari disservizi. Pasti arrivati in alcuni casi freddi e in netto ritardo, circa un’ora dopo, intorno alle 13, con conseguenti disservizi un po’ per tutti, sia per i più piccoli, che dunque hanno dovuto attendere il pasto a fine mattinata e non a mezzogiorno, che per i genitori visto che hanno dovuto attendere minuti in più per far completare il pasto. Almeno ieri mattina è andata così per il primo giorno del servizio che il Comune di Ragusa, dopo una procedura negoziata, ha affidato alla ditta Stefano srl, la ditta che nel 2014 fu al centro delle polemiche in quanto una chiave inglese fu trovata all’interno di un piatto destinato ad un bambino durante l’ora della refezione scolastica.
Per la nuova gara, la ditta in questione ha presentato ben il 30% di ribasso mentre le altre due ditte che hanno partecipato hanno previsto un ribasso intorno al 15%. Inoltre l’offerta progettuale della Stefano srl ha ottenuto un punteggio minore rispetto a quello di un’altra ditta, ma alla fine il servizio è stato assegnato all’impresa che aveva operato il ribasso maggiore in quanto ha pesato di più il punteggio ottenuto sull’offerta economica. Il servizio è stato affidato per tre mesi ma è assai probabile che sarà concessa una proroga, un po’ come è finora accaduto, in questi ultimi anni, con la maggior parte degli appalti.
Genitori già sul piedi di guerra e c’è qualcuno che sui social ha fatto sapere che se si verificheranno nuovi disservizi allora si procederà con una sorta di “sciopero” della refezione scolastica, ovvero i bambini saranno presi a scuola alle 12 così da farli mangiare direttamente a casa evitando di pagare un ticket per un pasto che, almeno ieri, è arrivato in ritardo e freddo.
A proposito di ticket ieri mattina alcuni genitori si sono recati presso gli sportelli dell’azienda per ricaricare il plafond riguardante la mensa per i propri figli ma, sebbene si fosse negli orari previsti, hanno trovato chiuso. Sembra che vi fossero dei non meglio precisati “motivi tecnici”.
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