RECENSIONE: TESTIMONE INCONSAPEVOLE

 

Il romanzo “Testimone inconsapevole”, scritto da Gianrico Carofiglio, è stato pubblicato per la prima volta nel 2002 da Sellerio Editore. L’autore, un magistrato con la passione della “scrittura”, ha ricevuto per questa sua opera il Premio del Giovedì “Marisa Rusconi” ed altri diversi riconoscimenti.

Il romanzo è un giallo giudiziario o si potrebbe definire un legal-thriller, poiché narra lo sviluppo di un processo penale.

 Suddiviso in tre parti, ha come protagonista Guido Guerrieri, un avvocato che sta vivendo una profonda crisi interiore accresciuta, anche, dalla separazione dalla moglie Sara. Solo l’incontro con la nuova vicina di casa, Margherita, riuscirà a portare un po’ di pace e serenità nella sua vita privata.

Guido non è più interessato al suo lavoro, che fino a poco tempo prima era stato fonte di stimolo ed ispirazione per lui. Ha paura dei luoghi chiusi, come l’ascensore, e soffre d’insonnia.

Un giorno, nel suo studio, arriva Abagiabe Deheba, una giovane magrebina, rivoltasi a lui, per difendere il suo compagno Thiam Abdou dall’accusa di omicidio. Guido, prima incerto sull’accettare o meno l’incarico, decide di incontrare Thiam per interrogarlo e per parlare dei capi di accusa. Inizia così un lavoro difficile alla ricerca di prove scagionanti, fino a quando, a pochi giorni dall’ultima udienza, Guido deciderà di basare la sua arringa finale sul concetto della “verosimile” successione dei fatti, evidenziando come sia incerta la loro ricostruzione, marcando così il divario fra possibilità e certezza e riuscendo, quindi, a far scagionare definitivamente Thiam dall’accusa di omicidio.

 Nel romanzo è presente un linguaggio, in alcune parti, prettamente giuridico. Nonostante ciò, il lettore è coinvolto nella lettura, poiché la narrazione è piacevole e fluida.

 Questo libro è particolarmente interessante, perché la tematica pone l’accento sulle difficoltà e le fragilità di un uomo di legge e sul pregiudizio che si evidenzia, quando ci si deve rapportare con uno straniero o quando si deve giudicarlo.

L’atteggiamento di rifiuto del “diverso” è sempre più diffuso all’interno della nostra società, creando dei conflitti fra diverse etnie e ostacolando la nascita di un rapporto civile e pacifico. Lo scrittore con il suo messaggio sottolinea come, ancora oggi, nella società del XXI secolo, non tutti abbiamo gli stessi diritti e come la diversa lingua, religione o il diverso colore della pelle possano pregiudicare e condizionare la vita di alcuni esseri.

Sarah Ingrassia

 Classe IV C SIA

   Istituto Tecnico Commerciale  “G. Garibaldi” Marsala

Docente Referente: Maria Rita Bellafiore

 

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