È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
RECENSIONE LA VIA DEL PAVONE DI ALESSANDRO SHWED
24 Feb 2015 18:42
La via del pavone, non è il solito libro con un finale da urlo, che parla di amori, che leggono tutti gli adolescenti come me. è un libro che arriva dritto al cuore per chi lo legge con passione; scritto da Alessandro Shwed. Un romanzo paradossale ed esilarante in meno di 200 pagine; viene definito come un piccolo gioiello, che si colloca nel solco della migliore narrativa umoristica e insieme racconta turbamenti, precarietà, emozioni più che mai vicino a noi.
Il protagonista, Giulio Campennì, con l’accento sulla i, è un uomo architetto abbastanza strano. Non ama uscire di casa e osserva il mondo, i movimenti della sua città con un binocolo dalla finestra della sua stanza.
La sua vita emotiva d’altro canto, non è semplice nemmeno in casa, dove Giulio vive con la moglie, Ionta, una grande donna, tanto incantevole quanto umorale, dotata di una madre, ovvero suocere vivente di Giulio, Nelly, ma più che altro nominata da Giulio “cactus”, “tagliola”, “soda caustica”, donna ricchissima, cafona e dittatoriale, che ha preferito rimanere vedova per poter gravare ulteriormente sulla vita della figlia e del genero. Nonostante il lutto recente, Nelly(il cactus) decide di non rinunciare alle vacanze con la figlia. Da lì stravolge radicalmente la vita di Giulio. E la mattina della partenza, si percepisce il suo arrivo a chilometri di distanza, e si presenta a casa Campennì con il suo amatissimo animale domestico GINKO, il pavone. Non alcun dubbio che Giulio, dato che resterà a lavorare a casa, le farà il favore di prendersene cura, trattandolo come un figlio, nutrendolo con il suo “maleolente” becchime e facendogli tanti complimenti in modo che non soffra e dispieghi la sua ruota. Come al solito, Giulio, non ha la presenza di spirito di opporsi al dispotismo della suocera discendente da una stirpe di matriarche ebree poco abituate a essere contraddette.
Ma Ionta e Nelly non fanno in tempo ad andarsene che “-BOOM-” “ORRORE”! il pavone con un balzo è già scappato sopra i tetti.
Così per Giulio comincia l’inseguimento lungo le vie di Roma, ma dopo una folle corsa dietro ad un tram, una spericolata avventura in motorino con un romano, l’incontro riavvicinato con la polizia e altre varie peripezie, Giulio si deve rassegnare: del pavone non c’è traccia. Quando torna a casa esausto, trova ad attenderlo Riccardo, il figlio che aveva avuto “per sbaglio” da un’altra donna e di cui la suocera, per volere della moglie, ignora l’esistenza.
Ed è proprio Riccardo ad aiutare Giulio, e una volta ritrovato il pavone, si rendono conto che quest’esperienza li ha aiutati a restaurare e recuperare il rapporto che da tempo avevano perso.
L’autore, anche se con un tono scherzoso, vuole mettere in risalto i veri valori della vita, cercando di sottolineare il rapporto tra padre e figlio, un argomento piuttosto difficile da trattare.
Egli mostra come l’uomo sia in grado di tirar fuori la forza e il coraggio anche in situazioni dove per lui sarebbe più facile e meno rischioso arrendersi. E’ una storia semplice, che fa ridere ma allo stesso tempo riflettere; è un libro che merita di essere letto.
Articolo redatto da: Patti Katia & Paladino Luana
Classe II B sez. Turismo
Istituto Tecnico Statale “Garibaldi” Marsala
Docente Referente: Teresa M. Titone
Settore: Recensioni
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