REATO DI OMICIDIO STRADALE, LA DESTRA CI PENSO’ GIA’ DUE ANNI E MEZZO FA

“Nel giugno del 2011, già due anni e mezzo fa, quindi non nel 2014, su iniziativa de “La Destra” costituimmo in tutta Italia, anche nell’area iblea, dei gazebo per la raccolta di firme per la stesura di una legge di iniziativa popolare che inserisse nel codice penale il reato di omicidio stradale causato da conducenti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o di bevande alcoliche”. E’ quanto rammenta il commissario cittadino de “La Destra” di Ragusa, Giuseppe Dipasquale, facendo riferimento ad uno degli argomenti più scottanti in fase di discussione a livello nazionale e che interessa da vicino pure il territorio ragusano. “Cominciò a parlarne con interventi – aggiunge Dipasquale – anche il ministro dell’interno dell’epoca Maroni. Poi si dimise il Governo Berlusconi e venne Mario Monti che faceva più il professionista dello spread, attento solo ai numeri, che altro; poi il Governo Letta ma riguardo ai dati sconcertanti relativi ai morti sulle strade niente. Nel 2012, anno del Governo Monti, i morti sulle strade sono stati 3.650, poi durante il Governo delle larghe intese di Letta, tra un dialogo con Alfano e un patto con Renzi, 907 persone hanno riportato lesioni gravissime. In 707 casi si sono verificati episodi di “fuga”. Pirati della strada che, dopo aver causato il peggio, sono scappati via senza fare i conti con la giustizia. A due anni e mezzo dalla nostra iniziativa in tutte le piazze d’Italia, il ministro della Giustizia ha ritenuto opportuno fare qualcosa. Si poteva fare prima quando la stessa era ministro dell’Interno ma niente. Interviene adesso a pochi giorni dalla morte della piccola Stella Manzi e dalla morte di una madre e di una figlia dopo un incidente sulla Salerno-Reggio Calabria. Al momento quelle della Cancellieri sono solo parole. Ha promesso di introdurre il reato di omicidio stradale entro gennaio. E’ previsto anche un inasprimento delle pene fino a 10 anni di detenzione nei casi più gravi, con la nostra iniziativa popolare ne avevamo proposto fino a 21. Se quanto promesso dalla Cancellieri sarà portato a termine lo sapremo i primi giorni di febbraio. Di certo, resta l’amara consapevolezza che si sarebbe potuto intervenire prima. Noi, però, siamo pronti per svolgere appieno il nostro ruolo di denuncia”.

 

 

               

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it