È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
RAZIONALIZZAZIONE TRIBUNALI SI COLPI DI SPUGNA NO
30 Ago 2011 05:50
La notizia diffusa dagli organi di informazione della possibilità di inserire nella manovra finanziaria integrativa , in sede di conversione, un emendamento volto a sopprimere i cosiddetti Tribunali minori (con un organico inferiore a 15 Giudici) o il conferimento di tale delega al governo, desta particolare stupore ed allarme. Stupisce la totale assenza di approfondimento che la delicatezza del problema da affrontare pretende.
Da sempre l’avvocatura ha dichiarato la piena disponibilità ad una opportuna razionalizzazione delle strutture giudiziarie sui territori, concordandone criteri e soluzioni per ottenere efficienza del servizio nel rispetto dei diritti dei cittadini e realizzando nel contempo economie di spesa. Non sembra, a parere di chi scrive, che un semplice colpo di spugna come quello paventato nei giorni scorsi possa realizzare questi fini, piuttosto così facendo si danneggerebbe la buona giustizia e l’autonomia dei territori.
In tal senso, tale decisione non sembra tenere in debito conto alcuni elementi di particolare pregio:
L’esame dei flussi giudiziari relativi al quinquennio 2004/2008, pubblicati dal Ministero della Giustizia, evidenziano come i tribunali con organico inferiore a venti giudici abbiano una capacità di smaltimento delle pendenze e delle sopravvenienze sicuramente migliore rispetto ad uffici che possono disporre di organici pletorici. La soppressione di piccoli tribunali, meglio noti come “minori”, che sono sovente campioni di efficienza e funzionalità appare pertanto a dir poco incomprensibile.
Sotto il profilo del contenimento della spesa, peraltro, i sicuri ulteriori aggravi di spesa (acquisizione di nuove strutture edilizie, adeguamento delle reti informatiche etc…) non sembrano compensati dall’asserita, ma mai dimostrata, maggiore redditività delle risorse economiche investite nei tribunali di maggiore dimensione, come frettolosamente dichiarato in assenza di alcun concreto dato tecnico dal Ministero della Giustizia. Ciò, inoltre, senza tener conto dei sicuri rilevanti maggiori costi che graverebbero sulla collettività per le quotidiane trasferte degli utenti del settore giustizia.
L’Avvocatura modicana auspica la revisione delle circoscrizioni finalizzata ad una migliore distribuzione sul Territorio del servizio Giustizia, piuttosto che una indiscriminata soppressione di tribunali cosiddetti minori, ancorata peraltro ad un mero dato numerico; i maggiori costi sopra evidenziati diventano addirittura eclatanti con riferimento alla vicenda del tribunale di Modica, considerata la già attuale inadeguatezza della struttura del tribunale di Ragusa a fronte di una ottimale funzionalità del palazzo di giustizia di Modica.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Modica, riunitosi in seduta straordinaria e urgente in data odierna, nel lanciare questo grido di protesta e richiedendo a gran voce un dibattito articolato, costruttivo e completo che renda GIUSTIZIA alla funzione territoriale che da centinaia di anni il nostro Tribunale ha svolto e continua a svolgere con professionalità e decoro, e sottolineando come proprio l’efficienza dei tribunali come il nostro ha permesso alla giustizia italiana di raggiungere quegli standard di qualità europei, AUSPICA
Che il Governo svolga una seria ed approfondita riflessione sugli obiettivi da raggiungere e sui percorsi da adottare al di fuori da ogni logica emergenziale e rendendosi invece autore di un progetto di una seria riforma della giustizia, affrontando la revisione delle circoscrizioni giudiziarie senza fare esclusivo riferimento a meri dati numerici dell’organico.
Si riserva forme di intervento, in uno con le rappresentanze istituzionali locali e con le forze politiche dell’avvocatura, a tutela del principio di diritto di prossimità della giustizia che può essere realmente garantito solo ed esclusivamente con la permanenza del Tribunale sul territorio.
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