Rapina alla Monte Paschi di Vittoria, nuovi dettagli sul colpo e il “gruppo dei catanesi”

Rapina alla  Monte Paschi di Siena, filiale di Vittoria: 26 novembre 2021. Pieno giorno, un bottino che sfiora i 70.000 euro. Rapina aggravata in concorso: minacce ai dipendenti e un notevole danno patrimoniale. E poi c’è la ricettazione di due motocicli rubati, uno nel Catanese e uno il giorno prima del colpo, proprio a Vittoria. In cinque sono stati colpiti dai provvedimenti emessi dal giudice per le indagini preliminari  in ordine ai gravi indizi di colpevolezza che sarebbero emersi dalle indagini coordinate dalla Procura di Ragusa e eseguite dalla Polizia di Stato.  

Una guardia giurata in servizio presso un ospedale di Catania, come riferito dalla nota divulgata dalla Polizia, avrebbe avuto la funzione di trait d’union tra rapinatori catanesi e il gruppo dei vittoriesi. E i primi cinque, da quanto si evince, sono stati individuati. Si tratta di tre pluripregiudicati vittoriesi (V.L. 53 anni, con precedenti anche per associazione a delinquere di stampo mafioso, G.G., 45 anni, S.S. 41 anni, entrambi con precedenti specifici e tutti e tre di Vittoria) e due incensurati (G.G. 32 anni di Comiso e A.C. di Catania che ha 36 anni) ma, da quanto si legge tra le righe non è da escludere che ci possano essere altri sviluppi dal momento che nella nota stessa si fa riferimento ad un ‘gruppo’ di catanesi.  La guardia giurata sarebbe stata a conoscenza dei sistemi di sicurezza delle banche fornendo elementi sulla “vulnerabilità” degli Istituti bancari, ed avrebbe fornito anche le armi.

I DETTAGLI SULLA IRRUZIONE

Tre soggetti indossavano caschi da moto integrali: si sono fatti largo con una spranga di ferro danneggiando il vetro antisfondamento della porta. Poi l’irruzione all’interno: mentre alcuni tenevano a bada i dipendenti con la minaccia della spranga, uno si dirigeva velocemente dietro il bancone per asportare il denaro in giacenza nelle casse. Subito le indagini della Polizia coordinate dalla Procura, con le analisi dei filmati della videosorveglianza iniziavano non solo a nettersi sulle tracce dei malviventi ma a ricostruire quanto accaduto

LA DINAMICA DEL COLPO

oltre ai tre rapinatori che si erano introdotti all’interno della banca, c’era un quarto soggetto a fare da ‘palo’ all’esterno. Era a bordo di un’auto, per monitorare quanto accadeva dentro e fuori la banca e allertare in caso di arrivo delle Forze dell’Ordine. Manovre strane, con l’auto sempre in obliquo e pronta a scappare immettendosi nel traffico. In perfetta sinergia con l’azione dei rapinatori, si è allontanata dal luogo della rapina solo nello stesso momento in cui i tre rapinatori uscivano dalla banca.

IL COVO DOVE ERANO NASCOSTE LE MOTO

Una volta messo a segno il colpo, la folle corsa con le moto nelle viuzze del centro storico. E i poliziotti individuano un garage, il “covo” dei rapinatori dove erano stati occultati i mezzi utilizzati per la rapina.

I provvedimenti, tre arresti e due obblighi di dimora, sono stati eseguiti all’alba di sabato: ad una delle persone arrestate il provvedimento è stato eseguito in carcere. Da domani gli interrogatori di garanzia 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it