“Ragusani solidali con il popolo curdo”. Le iniziative

Il Comitato “Ragusani solidali con il popolo curdo”, costituitosi
nell’autunno del 2016 per sostenere la resistenza di Kobane, assediata
dall’Isis da un lato e dall’esercito turco dall’altro, dopo numerose
iniziative di solidarietà e controinformazione, si è riattivato in
questi giorni per dare il massimo supporto alla nuova resistenza della
popolazione della Siria del Nord (Rojava), formata in prevalenza da
curdi, e da minoranze yazide, armene, cristiane, arabe, contro
l’aggressione delle forze armate dello Stato Turco, membro della NATO e
armato da tutti gli Stati occidentali (l’Italia è il secondo fornitore
di armi).

Erdogan, capo della Turchia, con il benestare degli Stati Uniti di
Donald Trump, ha lanciato una sanguinaria offensiva contro il Rojava con
l’obiettivo primario di cancellare l’autonomia delle sue popolazioni e
l’esperimento rivoluzionario in atto da diversi anni, ovvero la
costruzione di una società fondata non sulla struttura statale ma su una
confederazione di assemblee popolari, sulla centralità della donna,
sull’ecologia e sull’eguaglianza. Il Confederalismo democratico del
Rojava rappresenta una minaccia per tutti i Paesi integralisti
dell’area, sia sunniti che sciiti, poiché introduce contenuti autentici
di libertà tra i generi, di convivenza tra fedi religiose, di
partecipazione dal basso al funzionamento della società.
Il tradimento che ancora una volta colpisce il popolo curdo non può più
essere tollerato, non solo perché le forze di autodifesa del popolo
(formazioni militari sia femminili che maschili) hanno sostenuto la
grande battaglia che ha portato alla sconfitta l’Isis, subendo oltre
12.000 vittime, ma perché l’autodeterminazione di questo popolo di oltre
40 milioni di persone, diviso all’interno di 4 stati e ovunque
discriminato, combattuto, tacciato di terrorismo, è un suo diritto
inalienabile.

In questo momento riteniamo essenziale bloccare la guerra dello Stato
turco al popolo curdo; ogni iniziativa che vada in questa direzione è
importante, tranne le chiacchiere e le false promesse degli Stati
complici della Turchia che da anni la finanziano e la armano.

Di tutto questo parleremo venerdì 18 al Centro Servizi Culturali di
Ragusa, alle ore 18, con Paolo Andolina, volontario siciliano che ha
combattuto in Rojava contro l’Isis, nelle Unità di Protezione del popolo
(YPG) e vi è tornato in occasione dell’occupazione turca della città di
Afrin. Sarà un’occasione unica per avere informazioni di prima mano
sulla nuova società del Rojava, sulle modalità del suo funzionamento,
sulla resistenza della sua popolazione, sul supporto dei tanti volontari
internazionali e sulle cose da fare per impedire il genocidio del popolo
curdo.

E’ la prima di una serie di iniziative che vedranno la luce a Ragusa.
Al termine della serata un aperitivo solidale servirà a raccogliere
fondi per la resistenza curda.
Hanno sino ad ora aderito Il Comitato NO MUOS, la CUB, l’USB, il Gruppo
anarchico, Borderline Sicilia, Il Centro Educazione alla Pace e Amnesty
International.

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