È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
RAGUSA PRIMA IN ITALIA PER AUMENTO ORE AUTORIZZATE DI CASSA INTEGRAZIONE SPECIALE
21 Set 2016 09:11
Con 412 mila ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria, speciale e in deroga, nei primi 7 mesi dell’anno in corso, Ragusa si attesta al quinto posto tra le province italiane con gli incrementi più significativi per interventi Inps.
Il periodo che prende in esame il 7 rapporto Uil per primi sette mesi del 2016, confrontato con il medesimo del 2015, mostra una riduzione sensibile delle ore di cassa integrazione in regime ordinario, a fronte di un aumento smisurato (193.000 ore, +5.417%)) per quella straordinaria. La cassa in deroga è anch’essa in aumento rispetto al 2015, con incrementi del 216%.
Ragusa, dunque, è prima in Italia per crescita ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate dall’Inps da gennaio a luglio 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015. Ricordiamo che la cassa speciale spetta nei casi di ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione aziendale e crisi aziendale, solo quando sussistano prospettive di continuazione o di ripresa dell’attività e di salvaguardia, anche parziale, dei livelli di occupazione. Dunque la CIGS interviene per far fronte a una crisi strutturata dell’azienda.
Tra giugno e luglio, in provincia, si assiste ad una vistosa contrazione della cassa integrazione ordinaria nell’industria, nell’edilizia così come nell’artigianato. Sembrerebbe invece il commercio il settore che, più di tutti, registra ancora difficoltà legate a un mercato sempre più volatile, imprevedibile.
Un calo, quello delle ore autorizzate per la gestione ordinaria e in deroga, strettamente fisiologico e riconducibile al periodo estivo. Difficile, viceversa, sostenere che la riduzione di richieste di cassa integrazione ordinaria sia attribuibile ad una ripresa del tessuto produttivo ed industriale del territorio o a una maggiore responsabilizzazione delle imprese nell’utilizzo dello strumento di sostegno al reddito per i propri addetti. Quel che possiamo affermare, piuttosto, è che grazie allo specifico ammortizzatore sociale sono stati salvati in provincia alcune centinaia (200, almeno) di posti di lavoro.
I dati risentono certamente della riforma dell’istituto della CIG, iniziata con la Legge 92/12 che ha previsto la completa scomparsa della cassa in deroga dal prossimo gennaio 2017, con forte contrazione dei tempi di richiesta e delle risorse disponibili, sia di quella più recente contenuta nel Jobs Act.
L’effetto “restrittivo” dei nuovi criteri di autorizzazione INPS, sia per la cassa ordinaria che per quella straordinaria, è stata un’arma dal taglio doppio che penalizza aziende e lavoratori. Infatti, con il Jobs Act non solo si limita la durata temporale della cassa integrazione (massimo 2 anni per cigo e cigs), restringendo anche i parametri che consentono l’autorizzazione, ma la cosa che ci preoccupa e non poco è che il costo del lavoro aumenta per le imprese in maniera significativa –per congiunture avverse, anche temporanee- con il rischio che, in molti casi, le aziende trovandosi in difficoltà per i nuovi criteri di attribuzione degli ammortizzatori sociali da parte dell’INPS, in periodi di crisi, anche transitorie, optino per la scorciatoia della riduzione del personale.
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