Ragusa, maggioranza in consiglio: “Tari ridotta fino al 50%”

“Dopo aver letto i proclami dei partiti di minoranza affinché il Comune conceda aiuti alle categorie che risentono maggiormente della pandemia; dopo aver ascoltato buona parte di quegli stessi proclami anche all’inizio dell’ultimo Consiglio consiliare, al momento della votazione è accaduto un fatto a mio giudizio molto grave.

Nel corso della seduta, infatti, era prevista una delibera per offrire un’interpretazione autentica dell’art.51 comma 3 del regolamento Tari vigente. Questo articolo prevede per le utenze non domestiche una riduzione fino al 50% in determinati casi particolari, come ad esempio per cessata attività (con sgombero del locale) o attività svolta solo in alcune stagioni.

L’Amministrazione ha sottoposto al Consiglio una delibera che, “superando il tenore letterale della norma” avrebbe offerto una interpretazione autentica di questo articolo, con l’efficacia della regola estesa anche alle attività costrette alla chiusura dai recenti DPCM: un’azione concreta, richiesta peraltro, in maniera trasversale, dalle stesse associazioni di categoria, per ridurre significativamente il peso della Tari a beneficio delle attività maggiormente colpite dalla pandemia.

Dopo aver richiesto una sospensione per consultarsi, al momento della votazione, i consiglieri di minoranza sono spariti disattivando il collegamento, con la prospettiva, evidentemente, di far mancare il numero legale e “mettere in difficoltà” l’Amministrazione e il nostro gruppo di maggioranza.
L’atto è stato approvato con i voti della sola maggioranza, che ha comunque mantenuto il numero legale in aula.

Ritengo che una delibera del genere avrebbe dovuto trovare l’unanimità, o quantomeno ricevere una votazione chiara da parte di tutti i gruppi consiliari, fatta di sì e di no. Abbandonare l’aula o, in questo caso, spegnere telecamera e microfono per provare a far cadere il numero legale al fine di “sabotare” un atto invero doveroso per la nostra comunità, senza avere la coerenza di mostrare la propria contrarietà, appartiene alle più basse abitudini della vecchia politica.
Per alcuni, evidentemente, la strategia politica conta più degli interessi della comunità !”

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