Ragusa, hotel rifiuta turista israeliana: “Se approvi la guerra a Gaza, prenota altrove”

Una semplice prenotazione per una vacanza in Sicilia si è trasformata in un caso internazionale. Una cittadina israeliana, Yulia Sharitz, residente a Rishon LeZion, ha ricevuto una risposta inattesa da una struttura ricettiva di Ragusa: l’hotel ha chiesto alla donna di cancellare la prenotazione se ritiene che “il suo governo stia agendo in modo appropriato a Gaza”. La vicenda è stata riportata dal portale israeliano Ynet e confermata all’AGI dal titolare del P43 Sicilian Suites, Andrea Leanza.

La mail dell’albergo

“Buonasera Yulia. Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo a Gaza, quindi se ritieni che il tuo governo stia agendo in modo appropriato, ti preghiamo di cancellare la tua prenotazione con noi e di prenotare altrove. Ma se anche tu sei sconvolta dagli eventi degli ultimi due anni, saremo lieti di
darti il benvenuto per un piacevole soggiorno”. “Sono rimasta molto sorpresa nel vedere questo messaggio, perche’ non mi era mai capitato niente del genere”, racconta la donna al sito di notizie israeliano che ha pubblicato lo screenshot della risposta. “Ho prenotato altri cinque hotel in SICILIA e tutte le prenotazioni sono state confermate, senza alcun problema”. La donna ha deciso di non rispondere ai proprietari e di annullare la prenotazione: “Ero furiosa, ma non volevo entrare in conflitto con loro perche’ bisogna farlo con saggezza. Onestamente, e’ stata una fortuna che sia finita cosi’, penso che se fossimo andati ci avrebbero semplicemente
buttati fuori”, racconta.

La replica del titolare


“Non c’e’ assolutamente nessuna forma di razzismo da parte nostra – dice all’AGI Andrea Leanza, il titolare della struttura ma solo la condanna di ogni guerra e ogni forma di violenza”.
“Noi condanniamo senza nessuna riserva quello che e’ successo il 7 ottobre – premette il titolare dell’hotel contattato telefonicamente – ma siamo contro ogni guerra e siamo sconvolti dalla reazione del governo israeliano e dalle violenze che in questi tre anni sono state perpetrate nei confronti della
popolazione civile di Gaza. Per questo motivo abbiamo deciso di rispondere con quella mail alla signora. La decisione di cancellare la prenotazione e’ stata sua. Se lei avesse risposto che non le interessa la politica, o avesse preso le distanze da quello che il governo israeliano sta facendo a Gaza sarebbe
stata accolta e saremmo stati felici di farle trascorrere un soggiorno piacevole. Abbiamo pensato di scriverle anche per evitare che potessero nascere delle discussioni, con noi o con
altri ospiti”, conclude.

Un caso destinato a far discutere

L’episodio non è rimasto confinato alle mura di un albergo, ma rischia di aprire un dibattito più ampio su ospitalità, libertà di opinione e confini tra politica e turismo. In un momento in cui il conflitto in Medio Oriente scuote le coscienze di tutto il mondo, anche una vacanza in Sicilia diventa terreno di scontro simbolico.

Fonte: Agi

Foto: vatican news

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