RAGUSA, CONCLUSO FOTOCONTEST “LA CITTA’ E I CITTADINI”

RAGUSA – Si è concluso il fotocontest “La Città e i Cittadini”, il primo organizzato da Youpolis Ragusa e vinto da Gianni Alescio col suo scatto “Attimo”. L’opera ha ottenuto sia il maggior numero di “Mi piace” su Facebook nei 15 giorni in cui l’album è stato aperto alle votazioni degli utenti, sia il massimo del punteggio della giuria tecnica, formata da Giuseppe Criscione (organizzatore dell’iniziativa e membro dell’associazione) e dal fotografo professionista ragusano Andrea Mangano (esterno a Youpolis). La valutazione finale, infatti, consisteva per il 50 per cento dal totale dei “Mi piace” e per la restante metà dai punteggi attribuiti dalla giuria.

Premiata l’originalità dello scatto, la particolare scelta di una prospettiva dal basso e la breve ma esauriente descrizione che di seguito viene riportata: “Una costruzione anonima, abitata da gente anonima. L’uomo ha un ruolo subordinato. La struttura dell’immagine è sistematica ed astratta, fredda e distaccata. È l’attimo il fulcro, l’attimo che passa dal vedere al capire… è solo un palazzo”.

Al secondo posto si è classificata Vivian Pluchino di Vittoria, con il suo particolare e molto apprezzato scorcio notturno di Ibla. Un ringraziamento per la specialità e unicità di ogni opera va sia ai due primi classificati che agli altri partecipanti; Giorgio Piccitto, Leandra Russo, Alessio Lupo e Salvo Bracchitta di Ragusa, Beatrice Gatto di Chiaramonte Gulfi e Mariachiara Cannata di Pozzallo.

L’iniziativa non ha previsto alcun premio materiale. La voglia, da parte di una associazione con poche risorse come Youpolis, era infatti quella di creare una importante occasione per dare rilevanza alla creatività di chi sa raccontare la propria città in una maniera tutta unica. Inoltre, sarà presto possibile conoscere tutti i partecipanti e le proprie opere dal vivo tramite una esposizione che sarà organizzata prossimamente. Rilevanza e visibilità massima, quindi, per l’arte di ognuno dei partecipanti, sicuramente meglio di qualsiasi premio.

Al vincitore abbiamo posto alcune domande, per conoscerlo meglio e per capire da dove nasce un’arte così speciale come la fotografia.

Gianni, la tua foto è così particolare e profonda nel suo messaggio. Innanzitutto c’è stato qualcosa in particolare da cui hai tratto l’ispirazione per lo scatto?

“Sono per natura un osservatore quasi maniacale, guardo, osservo, immagazzino e ricordo tutto ciò che vedo, e in una città come Ragusa in cui vivo da 24 anni ci sono molti spunti di osservazione. Con questa foto non mi rifaccio ad un artista od un’opera in particolare… mi viene forse in mente un, ormai da qualche giorno compianto, Gabriele Basilico per le foto d’architettura. Per giorni ho letto e riletto il tema del Contest e non volendomi fermare al “Città e Cittadini” sono andato oltre, e l’ho fatto con ciò che più mi affascina della Fotografia, e cioè cosa gli oggetti, i paesaggi, un profilo e come in questo un palazzo, sembrano. A me ha dato l’impressione di qualcosa di astratto, surreale e l’ho subito avvicinato ai rapporti interpersonali di una società moderna come la nostra. Da qui la didascalia ricca di aggettivi buoni sia per il palazzo che per la gente che ci abita”.

La tua foto s’intitola “Attimo”: secondo il tuo punto di vista, scattare fotografie equivale soltanto a “cogliere l’attimo”, qualcosa che casualmente ti capita davanti agli occhi, oppure credi che prima sia necessaria un’attenta scelta di un soggetto con un ben preciso significato da comunicare?

“Credo che il principale scopo della Fotografia sia proprio quello di comunicare. In questo caso, visto che il soggetto è lì immobile da mezzo secolo non era mio intento catturare un attimo particolare bensì un momento fuggente e cioè quello che intercorre tra il vedere la foto e il capire cosa vi sia impresso. Capita a volte di dover essere rapidissimi per poter immortalare qualcosa di particolare e altre invece in cui stai delle ore a progettare quella foto in cui lo scatto della macchina e’ solo la giusta conclusione. Non mi sento quindi di esprimere una preferenza, dipende spesso – se non sempre – dal soggetto, da come lo si vuole rappresentare e da cosa si vuole comunicare”.

Queste le parole di Gianni Alescio. Fotografo perché artista. Perché la fotografia, quella vera, è davvero un’arte, e ce lo spiega bene Andrea Mangano, giurato esterno e professionista del settore: “L’arte fotografica non è solo l’atto di pigiare un tasto e imprimere una immagine. La fotografia, intesa non solo come immagine ma come disciplina, va studiata, conosciuta e pensata, oltre che sentita con il cuore. Una fotografia deve poter raccontare una storia, un evento, un attimo del nostro tempo e i modi per farlo possono essere innumerevoli, a volte banali, altre volte no. La fotografia digitale sotto questo punto di vista da infinite possibilità di creare, ma una vera fotografia non può solo limitarsi alla bellezza estetica o ad interventi di fotoritocco più o meno invasivi: deve avere una propria anima”.

 

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