È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
RADIO CORTOLILLO
17 Mar 2013 16:20
Si apprende che il 22 marzo si fermeranno i trasporti pubblici, in Italia, per uno sciopero contro “la persistente incertezza sul quadro complessivo delle risorse finanziarie destinate al settore e l’insoddisfacente stato di avanzamento del negoziato per il rinnovo del contratto, scaduto ormai da cinque anni”. Saranno garantiti i servizi minimi, per cui, nella nostra città, non dovremmo nemmeno accorgerci dello sciopero !
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Nell’ambito delle dichiarazioni in merito alla mozione approvata all’Assemblea regionale circa la revoca dell’autorizzazione per l’ampliamento della discarica che si trova fra i comuni di Misterbianco e di Motta sant’Anastasia, in provincia di Catania, la deputata del Movimento 5 Stelle Angela Foti, componente della commissione ambiente ha detto, secondo quanto riportato dal giornale on-line ilmoderatore.it;: “Da tempo, lottiamo contro l’ampliamento della discarica. E’ arrivato il momento, però, di procedere spediti verso il traguardo rifiuti zero, con politiche di riduzione che comportino l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, di vuoti a rendere, di distributori del latte e, soprattutto, che portino a separare alla fonte la frazione organica, che va compostata anche nei giardini di casa, visto che in Sicilia molti piccoli comuni sono circondati dal verde”
Detto d’un colpo tutto così, è dura da ingurgitare. Non comprendiamo il traguardo rifiuti zero, ma, di certo, anche tramite internet, ci sarà spiegato. I problemi, almeno per noi, sono per l’acqua del rubinetto, in una terra di massari che ancora pretendono di far cacare le vacche. Per i vuoti a rendere si tornerà a far arricchire le ditte imbottigliatrici, non sappiamo ancora se potremo continuare a bere Coca Cola in lattina.
Per la separazione e il compostaggio della frazione organica, chi non ha giardino va alla villa comunale.
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Ma, comunque, non c’è da disperare perché la votazione al Senato ha tranquillizzato la gente.
Non sono extraterrestri, i grillini, sono normalissimi esseri viventi, usano la testa, sanno ragionare. Decidono per chi o cosa votare secondo coscienza, anche se hanno firmato patti e condizioni con il Movimento.
Anche il Movimento non è nulla di spaventoso: ci sono le correnti, ognuno espone democraticamente le proprie convinzioni, anche il web da spazio ai dissenzienti, addirittura c’è chi si può permettere di lanciare accuse di isteria. Vedrete che anche i proclami finiranno a tarallucci e vino e nessuno sarà espulso né, tantomeno, ci saranno dimissioni.
C’è addirittura la speranza, in caso di evoluzione della specie, di assistere a qualche cambio di casacca.
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Dopo il pranzo domenicale, come digestivo si può approfittare della trasmissione di Lucia Annunziata ‘in mezzora’, angolo sempre spassoso già quando la pasionaria di sinistra ospita compagni di vedute, per i toni melensi che assume l’intervista, ma più attraente e distensiva, ai limiti del comico quando intervengono esponenti della destra berlusconiana e si scivola, puntualmente nello scontro, spesso ai limiti dell’abbandono dello studio da parte dell’intervistato che, quasi sempre è messo nelle condizioni di non poter finire un discorso o completare la risposta perché la conduttrice del programma, appena qualcuno, magari volutamente, scivola su argomenti che vengono ritenuti non degni di essere trattati, viene costantemente interrotto e impedito nel continuare. E viene da ridere, perché accade puntualmente, ma puntualmente si prestano, con cristiana rassegnazione, all’estenuante recita, accettando l’invito.
La puntata odierna ha avuto i requisiti per innalzare lo share: ospite Angelino Alfano, segretario del Pdl, agnello sacrificale del cavaliere che viene offerto alle divinità mediatiche per mettere la consueta toppa all’argomento del giorno.
Stavolta il compito era arduo perché si doveva dimostrare, ognuno per la sua parte, che nell’elezione dei Presidenti di Camera e Senato, c’era chi aveva trionfato e chi aveva perso. Quindi le solite alchimie verbali, di entrambi per dimostrare che l’elezione rappresentava il viatico per formare, poi, un governo, mentre si ribatteva, con l’evidenza dei numeri di fronte alla speranza, che maggioranza non esiste, almeno fino a quando qualcuno decida di esulare ai propositi espressi in campagna elettorale.
Alfano non ha potuto evitare di riconoscere doti e qualità del Presidente del Senato, gli è stato più facile, con una evidente caduta di stile, stroncare l’elezione della Boldrini, nonostante il suo degnissimo curriculum, attaccandola sul discorso pronunciato dopo l’elezione.
Ha colpito la critica al fatto che, fra le altre cose, la Boldrini abbia citato solo una volta la parola ‘impresa’, mantenendosi su temi di carattere generale e non affrontando, forse in maniera opportuna, i temi caldi della politica.
Ci sia permessa una osservazione: non vorremmo che Alfano, in ossequio alle preoccupazioni del mondo imprenditoriale e agli interessi economici dell’Italia, addirittura avesse gradito una pausa del discorso della Boldrini per una vendita in diretta di reti ortopediche e materassi anallergici antiacaro, con omaggio di trapunta double- face e lenzuola con angoli elasticizzati.
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Dai titoli sui principali quotidiani emergono dichiarazioni preoccupanti per la lucidità mentale dei leader di partito: non si riesce ad accettare la sconfitta, di qualsiasi livello e di ogni forma possibile. Si parla continuamente di democrazia ma non si vuole rispettare l’esito secondo la legge elettorale e il responso degli elettori. E’ ormai finita come nel calcio, dove, se una squadra ha rifilato 4 o 5 gol all’avversario, dovrebbe essere obbligata, per motivi di opportunità, a non infierire ulteriormente, senza poter dare ai tifosi il piacere di schiacciare l’avversario.
Io voto per un partito e per una coalizione, non vedo perché si deve lasciare spazio all’avversario che, fra l’altro, viene scelto secondo criteri su cui l’elettore non può incidere.
Berlusconi, secondo liberoquotidiano.it, è una furia: al suo arrivo a Roma aveva detto, mettendo nel mirino il Movimento 5 Stelle: “E’ lì a rappresentare la protesta che, per certi versi, è anche valida. Ma è senza prospettive di soluzione ed è solo una preoccupazione per le prospettive del Paese”. “Sono come una setta, mi ricordano molto Scientology. Non dovrebbero nemmeno essere ammessi tra i partiti democratici per le regole che hanno, o che non hanno”.
Dopo l’elezione dei Presidenti delle due Camere, sempre secondo il quotidiano milanese, ha parlato di doppio colpo di mano con cui il PD si sarebbe appropriato di Camera e Senato, arrivando a dire che si tratta di “occupazione militare delle istituzioni da parte della sinistra”
Su huffingtonpost.it si riportano le parole : “Con questi numeri – ragiona Silvio Berlusconi all’uscita dal Senato – non ci sono le condizioni per un incarico a Bersani. Altrimenti è un golpe ! “
Non si comprende perché PD e PDL con il 30 % ciascuno avrebbero la responsabilità di governare il paese, mentre lo stesso principio non si può applicare ad una maggioranza PD – grillini, ammesso che questi ultimi fossero disponibili.
Ma anche gli altri leader non scherzano in quanto a serenità: Grillo è furioso e darebbe l’anima per conoscere i nomi dei traditori, meglio dei franchi tiratori, novelli rappresentanti della politica seria, appioppa l’appellativo di foglie di fico ai due neo presidenti, lasciando intendere cosa ci sia dietro, si scaglia contro una eventuale nomina di D’Alema al Quirinale.
Per non essere da meno Bersani, forse il meno tranquillo perché capisce che, mentre gli altri sbraitano ma resteranno leader dei loro partiti e movimenti, lui può essere impallinato da fuoco amico, dietro ogni angolo, se ne viene fuori con dichiarazioni farneticanti e offensive nei confronti della borghesia, secondo quanto riportato da ilfattoquotidiano.it.: “Il Movimento 5 Stelle fa venire in mente dinamiche proprie del leninismo”. “Sono un cuneo – dice il leader democratico – mi organizzo più o meno segretamente e poi approfitto di tutti gli spazi che la borghesia ‘cogliona’ e capitalista mi dà. Su questo i grillini e il Partito democratico sono profondamente diversi, speculari”
Quando la parola “coglione” venne usata da Berlusconi nei confronti degli elettori di sinistra si gridò allo scandalo, lo stesso non sarà ora che il verbo è stato profferito dal leader maximo.
Così si conquistano i consensi!
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