RADIO CORTOLILLO

 

Non mancano mai i riferimenti critici ai siciliani e ai meridionali in genere. Poi si legge sul Corriere della Sera che, nei giorni scorsi, a Milano, una autoambulanza, chiamata per un intervento d’urgenza, come avviene di solito, si ferma davanti a un portone, i volontari di servizio, aiutati dall’autista, tirano fuori la barella e si dirigono verso l’appartamento dove si trova la persona da soccorrere.

L’autoambulanza era ferma in una strada senza sbocco, ma impediva, comunque, il transito a delle vetture che uscivano da una rimessa vicina. Qualcuno comprende la situazione e resta tranquillo in attesa, una  classica signora milanese, elegante, che doveva uscire dalla rimessa con il suo Porsche, invece, va in escandescenze: comincia a inveire contro chi ha lasciato il veicolo, sia pure di soccorso, in modo da impedire il passaggio, quando arriva l’autista, seguito dai soccorritori con il malato sulla barella, lo aggredisce verbalmente e non recede dalla plateale protesta fino a quando l’ambulanza non va via con il malato a bordo.

Il Corriere ha riportato la notizia, ma si è ben guardato dal fornire identità della persona o numero di targa della vettura. Peccato. Solidarietà fra continentali.

Ma tutto il mondo è paese. Dicono sempre che gli italiani sono un popolo di furbi. Ma ci sono posti, come gli aeroporti americani, dove ogni la fantasia supera ogni immaginazione. Una responsabile dell’aeroporto di Los Angeles afferma che almeno il 15 % di quanti richiedono il trasporto in sedia a rotelle, all’atterraggio, sono falsi disabili, che approfittano dei servizi dedicati per bypassare file e controlli, per non trasportare bagagli e per scendere prima dal velivolo. .

Solo per battere dove il dente duole: può sembrare una coincidenza ma due di quelli che , alle ultime elezioni, hanno preso la botta più forte sono, senza dubbio, Bersani e Casini, anche se il primo risulta vincitore della competizione. Se si va a vedere sono accomunati dalla origine emiliana che si esplicita, soprattutto, nella parlata con chiara cadenza dialettale, più forbita e aulica quella di Casini che risente dell’aura dorata delle stanze democristiane e curiali, più popolare e gergale quella di Bersani. Per ora la provenienza dall’Emilia non porta bene..

L’inceneritore di Parma è stato acceso, ma chi ha girato la chiave non è passato sul corpo di Pizzarotti come aveva gridato Grillo, dal palco, in campagna elettorale..

Ci sono comportamenti degli esponenti del centro sinistra che lasciano abbastanza perplessi: Renzi propone l’abolizione tout court del rimborso ai partiti, ma pare che Bersani non vuole sentire e glissa sull’argomento.

Renzi vuole vederci chiaro nei bilanci del partito e anche in questo caso non si aprono i cassetti, viene criticato e addirittura si presentano querele invece di chiarire come stanno i fatti.

Da ultimo, oggi riunione interlocutoria fra PD e M5S per verificare le possibilità di eventuali future alleanze: i grillini propongono di riunirsi al cospetto della stampa, i democratici si rifiutano..

Ancora 6 anni fa la Venaria Reale, splendida reggia alle porte di Torino, costruita nel ‘600 da Carlo Emanuele II di Savoia come dimora di caccia per le battute sulle colline torinesi, era in completo abbandono, già da due secoli.

Oggi costituisce un modello di recupero e valorizzazione di un bene culturale, a cui è seguito un inimitabile programma di sfruttamento in termini culturali e turistici che ne hanno fatto un modello virtuoso nell’ambito dei beni culturali.

la metà delle spese occorrenti per il mantenimento della preziosa struttura viene dagli introiti che lasciano i milioni di visitatori, attratti dalla miriade di eventi culturali ed enogastronomici che sono organizzati in loco.

Un modello che, pur adattato a realtà meno importanti per magnificenza e valenza artistica, dovrebbe costituire esempio da imitare per tante amministrazioni, centrali e locali, incapaci di approfittare dell’enorme patrimonio artistico architettonico di cui è dotata la nostra terra.

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E’ venuta a mancare, all’età di 92 anni, nella sua casa di Usigliano, in provincia di Pisa, Teresa Mattei, una delle 21 donne che facevano parte dell’Assemblea Costituente, eletta nelle file del PCI. Di famiglia antifascista, staffetta partigiana, vittima delle torture naziste, Mattei trascorse tutta la vita impegnandosi nella lotta per i diritti delle donne e dei bambini. Negli anni della resistenza conobbe Bruno Sanguinetti, figlio del magnate dell’industria alimentare Arrigoni, con il quale organizza l’attentato a Giovanni Gentile. Fu lei a firmare la versione definitiva dell’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza di tutti i cittadini.

Attiva nel Pci, suggerì ai dirigenti del Partito la mimosa come simbolo dell’8 marzo, come avevamo ripreso, nei giorni scorsi, sul nostro giornale, nell’articolo dedicato alla mimosa come fiore simbolo della Giornata Internazionale della Donna.

Con la morte della Mattei i componenti dell’Assemblea Costituente ancora in vita sono solo due: Giulio Andreotti (nato nel 1919) e Emilio Colombo (nato nel 1920).

 

 

Albus

 

 

 

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