Raddoppio Ragusa – Catania, procedure senza fine? Allarme del comitato di osservazione

Appello al premier Gentiloni affinché guardi con grande interesse alle procedure da sbloccare per far partire i lavori della Ragusa – Catania con la realizzazione della tratto autostradale atteso da decenni. A scrivere la lettera a Gentiloni sono Roberto Sica, Salvatore Ingallinera e Sebastiano Gurrieri componenti del comitato di osservazione sul raddoppio. Ecco il testo integrale del documento con cui si ricostruiscono i vari passaggi e si guarda ai tanti “se” che non permettono di concretizzare l’avvio delle procedure e dunque dei cantieri. Eppure tanti passaggi, come rilevano nel documento, sono andati a buon fine.

“I ritardi sulla procedura di approvazione rischiano di far perdere parte dei finanziamenti pubblici ( in revisione entro il 31 marzo 2018). Come riportato nella conferenza stampa del 22/12/2018 la “CONFERENZA di SERVIZI” chiusa il 10/07/2017 ha ottenuto tutta la documentazione –in particolare i pareri di ottemperanza del Ministero dell’ Ambiente – il 23/11/2017. Il concessionario ha consegnato al Ministero delle Infrastrutture il progetto definitivo (con gli aggiornamenti ricevuti) il 29/11/2017 e ogni integrazione è stata ulteriormente eseguita entro le prime settimane di dicembre. Come è stato riferito, dal comitato, alcun passaggio successivo può essere espletato senza l’approvazione del progetto definitivo e quindi l’esecutivo con l’apertura dei cantieri. Attendevamo già a fine dicembre, poi a gennaio il passaggio al CIPE con l’approvazione del definitivo; a fine gennaio si dava per certo un “pre – Cipe” per il 15/2/18 e una seduta a suggello del CIPE il 20/2/18 (vedi dichiarazioni dell’ Assessore Infrastrutture della Sicilia Falcone del 28/01/18). Da fonte autorevole, e a nostra notizia appresa, la scorsa settimana riscontriamo che si siano poste “ ulteriori perplessità” da parte del DIPE (Dip. Prog. Econ. del ministero dell’ economia) su alcuni punti ed in particolare :  Il piano economico finanziario  Il mancato parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Da fonte accertata, e per quanto di nostra conoscenza dall’opera di monitoraggio effettuata, possiamo sin da ora rappresentare :  Il piano economico finanziario, che deve essere aggiornato ogni mese “naturalmente” in relazione alle condizioni economico-finanziarie dei mercati, è perfettamente in linea con quanto previsto nell’atto di convenzione che è stato per anni precisato e puntualmente formalizzato con due addendum e molti chiarimenti anche da parte dell’avvocatura dello stato che sono stati regolarmente acquisiti e incorporati a garanzia di ogni parte.  Ci risulta, da dichiarazioni a noi rilasciate del concessionario, che lo stesso più volte e sin da gennaio 2017 ha sollecitato ai ministeri competenti di richiedere “il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici”; non si capisce perché viene eccepito ora e con tale ritardo. Come più volte chiarito “alcun atto conseguenziale può prodursi se non si perfeziona la procedura del progetto definitivo con il passaggio dell’approvazione/pubblicazione CIPE. Tali ritardi intralciano, già da oggi, le procedure propedeutiche che erano partite come ad esempio: gli espropri dei terreni asserviti che si sono dovuti fermare. Per ultimo, ma di estrema attenzione, ci fa rilevare come il tempo che inesorabile passa e fa tardare l’inizio dell’opera pone delle difficoltà al “finanziamento pubblico di fonte europea in capo alla regione siciliana”;infatti già nel mese di marzo 2018 sarà oggetto di “revisione” sulla reale disponibilità per la realizzazione/attuazione dell’opera da parte degli uffici dell’ unione europea. Per tali motivi, dopo una riunione tenutasi presso il comune di Francofonte il 7/2/2018, si è pervenuti alla richiesta di un incontro urgente con il Presidente del Consiglio dei ministri Gentiloni ed il Ministro Del Rio sottoscritto dai sindaci e dal comitato che qui si allega, al fine di chiarire ogni aspetto. Nell’ incontro del 7 u.s. si è anche concordata la mobilitazione dei territori con ogni azione utile per rappresentare la necessità di arrivare in tempi certi e oramai ineludibili alla realizzazione di questa vitale infrastruttura che pensata nel 1998 ha una storia burocratica di oltre 18 anni e che ancora deve essere completata”.

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