Raddoppio Ragusa – Catania il ministro Toninelli la vuole togliere ai privati per farla fare all’Anas. Ma con quali soldi?

Nulla di fatto al preCipe convocato per oggi a Roma per quanto riguarda il via libera per il progetto di raddoppio della Ragusa – Catania. Anzi il ministro Toninelli ha annunciato la volontà, che sembra essere un’ipotesi piu’ che concreta, di far passare il progetto di raddoppio, praticamente ormai pronto pur se manca appunto solo il Cipe, dai privati, e dunque dal progetto di finanza pubblico-privato, all’Anas, la società delle autostrade italiane.

Insomma secondo il ministro Toninelli l’Anas potrebbe fare interamente tutto il raddoppio. Ma non spiega con quali fondi visto che finora, per la parte pubblica e proprio per la carenza di fondi, si è dovuto immaginare il ricorso ai privati, e dunque al progetto di finanza, per poter avere un quadro economico sostenibile, dietro poi la possibilità per i privati di gestire i caselli.

Proprio come accade in molte altre parti d’Italia. Ma il Governo nazionale Lega-Cinquestelle sembra intenzionato a passar tutto all’Anas.

Non mancano le reazioni. Questa la dichiarazione del sindaco Peppe Cassì: “Ho appena assistito alla riunione del Cipe, a Roma, dove il Ministro Toninelli ha letto una informativa sulla Ragusa / Catania, relazionando sullo stato dell’arte. Nell’ambito della trattativa avviata con il concessionario, di 3 opzioni da questo proposte, solo una è stata accolta: quella che prevede la cessione all’Anas, in cambio di un corrispettivo, del progetto, che quindi sarebbe realizzato per intero con fondi pubblici di Stato e Regione. Il contenuto delle altre 2 opzioni non è stato reso noto.

Secondo il Ministro ciò non comporterà un allungamento dei tempi di realizzazione e il costo del pedaggio sarà ridotto. Si è quindi rinviato ad un nuovo Cipe, a data da destinatari, in attesa che le parti trovino un accordo sul prezzo di cessione (esistono già delle perizie di stima, da aggiornare) e che si mettano a punto i dettagli dell’operazione.

Nei prossimi giorni ne sapremo di più, conosceremo anche la versione del concessionario, e potremo meglio valutare la portata della decisione. Rimarremo comunque vigili e continueremo a tenere una pressione costante.”

Sull’argomento interviene anche l’on. Nello Dipasquale con dichiarazioni critiche: “Al Cipe odierno una farsa”. “Per quanto riguarda il raddoppio della Ragusa-Catania, oggi al Cipe si è tenuta una vera e propria farsa”. Lo dichiara l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Pd, appreso l’esito della riunione odierna del Comitato interministeriale per la Programmazione Economica.

“Il Cipe – prosegue Dipasquale – era stato convocato senza che fosse presente all’ordine del giorno la discussione sulla Ragusa-Catania, mentre, durante la precedente seduta, il ministro Toninelli aveva assunto l’impegno di portare per oggi oggi le soluzioni concrete per andare avanti. Ora scopriamo che si è parlato dell’opera, certo, ma solo per ipotesi, altro che soluzioni! Ci fanno sapere che vogliono realizzarla a totale carico pubblico, ma non ci dicono quanto verrebbe a costare e da dove prenderebbero quelle somme.

Ci dicono, inoltre, che vogliono comprare il progetto dal Concessionario (che, lo ricordo, ha vinto una gara) e anche in questo caso non sanno dire quanto costerebbe e da dove attingerebbero per farlo. Infine affermano che vorrebbero affidare tutto all’Anas: lo stesso ente che il ministro Toninelli ha lasciato intendere di disprezzare e di voler cambiare ora è la soluzione ad ogni problema.

La verità è che si è fermi al mese scorso, non c’è nessuna novità rilevante se non il lampo di genio di questo Governo di non cancellare un’opera come la Ragusa-Catania a ridosso dell’appuntamento elettorale europeo per non perdere consensi”. “Sospetto – aggiunge il parlamentare ibleo – che l’unico a cui andrà bene sarà il concessionario: gli pagheranno il progetto e, molto probabilmente, lo Stato lo dovrà risarcire per il tempo perso e per il mancato guadagno.

Se andrà a finire davvero così – conclude – presenterò una denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica che penso saranno molto interessati a tutta questa vicenda”.

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