“RACCONTARE I MIGRANTI”

La ricorrenza del trentennale di “Insieme”, il periodico diocesano ibleo, si colloca al centro della seconda giornata dei lavori del XXIII Seminario formativo “Monsignor Alfio Inserra” sul tema “Raccontare i migranti”.

Il trentesimo anniversario è stato un momento sobrio ed in linea con la storia del giornale.  “Un periodico – ricorda don Mario Cascone che ne è direttore responsabile – che non è un foglio parrocchiale, ma un vero giornale che piace soprattutto ai laici. Una realtà editoriale che, nella sua storia, può vantare firme prestigiose, come quella di Gesualdo Bufalino, ed il fatto di aver svolto il ruolo di scuola di formazione per tanti giornalisti del territorio”.

“Grande – afferma Federico Piccitto, sindaco di Ragusa – è l’importanza dei giornali cattolici per la crescita e la diffusione delle notizie. Ancor più importante è che si svolgano momenti di formazione di alto livello su un tema delicato quale è quello dell’immigrazione. Invito la stampa a dare le giuste sollecitazioni affinché le fasi dell’accoglienza dei migranti siano svolte nel migliore dei modi”. 

Al ruolo della stampa come portatrice di fatti veritieri ha fatto riferimento anche il Questore di Ragusa, Giuseppe Gambino nel corso del suo intervento.

Dunque si è tenuta la consegna di una targa ricordo a Gaetano Trovato, primo caporedattore di “Insieme”. 

Tornando agli aspetti formativi, nel primo incontro del Seminario promosso dalla Fisc si è discusso di “Informazione e nuovi media”. Ad aprire i lavori don Adriano Bianchi, giornalista e direttore de “La voce del popolo” di Brescia. “Oggi la notizia viaggia sulla carta, ma anche sulla rete telematica, sui social network o sugli IPad – spiega – e dunque bisogna raccogliere questa sfida. Non esistono soluzioni possibili, ma solo delle buone prassi per realizzare una informazione che è sempre più immediata. In questo contesto è importante che ci siano editori capaci di investire nell’innovazione tecnologica e giornalisti in grado di determinare il passaggio dal fatto alla notizia”. “Le regole che stanno alla base del nostro lavoro – aggiunge Claudio Turrini, giornalista e caposervizio di “Toscana Oggi” – non sono cambiate. Tuttavia occorre che il legislatore provveda a colmare alcune significative lacune che riguardano l’informazione online. Una informazione sempre più globale che, dunque, pretenderebbe un coordinamento tra le legislazioni dei vari Paesi”.

Altro seminario ha avuto per tema “Infoetica”. A condurlo Andrea Melodia, presidente nazionale Ucsi e docente di scienze della comunicazione. Melodia, già responsabile Rai, ha ricordato anche il ruolo e l’importanza del servizio pubblico per lo sviluppo della coscienza critica degli italiani. “Dobbiamo evitare – afferma – che la politica e l’informazione, nelle loro interconnessioni, continuino a danneggiarsi a vicenda. Parlare di etica dei mass media equivale a parlare della loro qualità”.

Don Paolo Buttiglieri, docente di Scienze della comunicazione, si è occupato di informazione “bioetica”. “Non può esservi comunicazione senza che avvenga una relazione con persone, culture, storie e tradizioni di uno specifico luogo. Quella bioetica è una forma di comunicazione di esseri in relazione. Occorre andare oltre i dettami deontologici e puntare verso un giornalismo capace di educare”.

“Dove sta la notizia?”. A questa domanda hanno cercato di rispondere Orazio Vecchio, giornalista, Giuseppe Di Fazio, caporedattore del quotidiano “La Sicilia” e Francesca Cipolloni, segretario nazionale Fisc. Vecchio richiama alla memoria quattro eclatanti casi di false notizie assunte agli onori della cronaca in epoche pre e post internet. Di Fazio ha sottolineato l’importanza del saper vedere la realtà, stupirsene e, dunque raccontarla con passione. “L’indifferenza – avverte – è il principio della non conoscenza e della superficialità”. “Passione ed equilibrio – aggiunge il segretario nazionale Fisc – sono gli elementi che caratterizzano i giornali aderenti alla nostra federazione. Noi, con 189 testate e un milione di copie settimanalmente distribuite, contribuiamo alla formazione e alla diffusione di una retta opinione pubblica”.

I seminari si sono conclusi presso la chiesa della Badia con gli interventi dei giornalisti Sara Bessi e Luigi Ferraiuolo sul tema “Social media e informazione”.

A chiudere idealmente la giornata, le parole che il vescovo di Ragusa, monsignor Paolo Urso ha adoperato nel corso dell’omelia per la celebrazione eucaristica che si è svolta in Cattedrale. “Nel cuore della parola di Dio – ha detto – si trovano indicazioni utili per il tema che trattate in questo seminario: raccontare i migranti equivale a dar loro delle speranze reali. Ma se non si è capaci di entrare nelle realtà umane, la speranza resta vuota. Il giornalista è chiamato ad alimentare questa speranza avendo a cuore nel suo raccontare il bene comune al di là delle impressioni più immediate. La storia dell’uomo è segnata da prevaricazioni e da discriminazioni, ma Cristo ci insegna con gli atti della propria vita che tali condizioni possono e devono essere superate. Preoccupatevi, dunque, di annunciare la novità di Cristo e così sarà più semplice che gli uomini si riconoscano come fratelli”.

La terza ed ultima giornata prevede per sabato l’escursione turistica dei partecipanti al castello di Donnafugata, al Museo archeologico di Camarina, a Punta Secca e Marina di Ragusa.

Gli sponsor che hanno dato sostegno all’iniziativa sono: Comune di Ragusa, Museo Regionale di Kamarina, Fondazione San Giovanni Battista, Avis comunale di Ragusa, Consorzio Universitario Ibleo, Banca agricola popolare di Ragusa, Ergon, Cora banche, Crèmia, Caffè Italia, Mediterraneo Palace, Consorzio Antica Ibla, Agieffe pubblicità, La Terra Viaggi, Despar, Tenuta Bonincontro, Kreativamente, Cooperativa Esistere, Antico convento dei Cappuccini.

 

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