Quella viabilità da incubo che penalizza l’economia di Vittoria

Rete ferroviaria italiana che non da risposte da anni sul problema dei passaggi a livello: cinque volte al giorno, nelle ore di punta e per diversi minuti, la percorribilità verso la Ragusa-Catania e verso la parte occidentale della Sicilia (Gela–Palermo) viene bloccata senza poter bypassare la linea ferrata che circonda la città.

Da quattro anni il ponte sul fiume Ippari, lungo la strada provinciale Vittoria-Santa Croce Camerina, attende di essere riqualificato. Non mancano i continui annunci di impegni seguiti da promesse di finanziamenti, ma allo stato dei fatti tutto è fermo. Da qualche mese i lavori lungo la Sp 5 che costeggia l’aeroporto di Comiso stanno creando altri disagi alla nostra viabilità e quindi alla nostra economia. E, infine, la chiusura della passarella stradale che scavalca la foce del Fiume ippari ha isolato Scoglitti dal Museo di Kamarina. Sono solo alcuni problemi legati alla viabilità di Vittoria, messi in luce dalla CNA, che parla di disagi che stanno bloccando da troppo tempo il territorio.

Eppure, l’economia dell’area ipparina è piuttosto dinamica. Si producono vini di altissima qualità, ortofrutta apprezzata in tutta Europa, il territorio di Vittoria ricade nell’area dell’olio dop Monti Iblei. Grazie a queste eccellenze si sono sviluppate aziende di trasformazione e servizi di livello internazionale. Qui insistono due distretti legati all’agroalimentare (Distretto ortofrutticolo del Sud Est e Distretto del Cibo).

Un territorio su cui operano attivamente 7.517 imprese (il dato è aggiornato all’8 settembre 2022), una ogni dodici abitanti, dovrebbe essere favorito con servizi e infrastrutture all’altezza. Invece no.

La CNA chiede che tutte le forze politiche possano trovare immediatamente delle soluzioni e annuncia, inoltre, delle iniziative contro questa assurda situazione di segregazione a cui il territorio è stato sottoposto.

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