“QUEL GIORNO ORRIBILE DEL 24 GIUGNO 2014″

 Il sospetto che questa povera bambina si truccasse da adulta mi era venuto guardando una delle sue foto. Probabilmente le veniva richiesto da quel mostro le cui attenzioni sono culminate, ad un suo rifiuto, nel lanciarla dall’ottavo piano. Probabilmente, dato che in quel palazzo degli orrori, gli adulti omertosi si scambiavano i bambini e le mamme e le nonne, a chi si lamentava dicevano “Poi passa.”, era normale che le bambine venissero incoraggiate a truccarsi o venivano truccate dai loro stessi familiari che, a parte la complicità nel vizio, l’omertà dettata dalla paura, probabilmente lucravano su questi poveri innocenti violati.

E’ brutto dire queste cose ma non possiamo adottare la tecnica dello struzzo, e nemmeno illuderci che tutto questo avviene solo in situazioni di degrado e povertà. Avviene in tutte le classi sociali.

Mi ha colpito il fatto del trucco in una bambina di sei anni, , perché capita ormai molto spesso di vedere che tra i giocattoli delle bambine ormai ci sono i così detti trucchi che i genitori comprano e le bambine usano con assoluta innocenza e non sanno che da Barbie in poi la società consumistica le prepara così ad aderire ad un modello di donna seducente e che per sedurre deve spendere e parecchio, e se non può spendere si sente un mostro.

Una volta le bambine che venivano sorprese con il rossetto della mamma in mano venivano aspramente rimproverate (solo a carnevale era lecito usarlo!), se sostavano un minuto di più davanti allo specchio si diceva che la vanità era peccato mortale!

C’erano i vestiti per bambini e bambine, le pettinature per bambini e bambine, ora la bambina, la mamma e la nonna sono tutte vestite allo stesso modo, con gli stessi capelli lunghi sino alla vita, con le stesse minigonne. Ci siamo tutti appiattiti sull’adolescenza!

Mi ha fatto molto riflettere qualche tempo fa l’avere incontrato tre ragazzine di nemmeno dieci anni vestite come Pretty Woman prima dell’incontro con Richard Gere. Mi sono detta. “O le loro mamme sono troppo ingenue o non hanno più voce in capitolo sul vestiario delle figlie.”

Laura Barone

 

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