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Quartiere Sorda a Modica: al via la raccolta di firme contro la cementificazione per salvare le ultime ville storiche
07 Ott 2025 10:21
Forse è un pò troppo tardi, verrebbe da dire, contando le ville storiche ormai rimaste al quartiere Sorda a Modica, ma meglio tardi che mai? E’ partita in questi giorni a Modica con la presentazione dell’indagine “Non c’è peggior Sorda di chi vuol costruire” una raccolta firme per salvare le ville storiche di Modica Sorda.
Ben 70 su 78 e 101 case rurali su 112 risultano potenzialmente a rischio demolizione, come rivelano i dati contenuti nel progetto di mappatura del quartiere presentato da ModicAltra. Alla presenza di tanti cittadini, del soprintendente dei Beni Culturali di Ragusa, Antonino De Marco, e dell’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Drago, si è fatta luce sulla profonda trasformazione urbanistica che negli ultimi anni ha cancellato ville storiche e spazi verdi.
«Dobbiamo dare delle regole affinché questi beni possano essere restaurati e ristrutturati. Ma attenzione, la bellezza non è solo nelle ville storiche, il patrimonio rurale di questa città è il bene più importante che abbiamo e lo stiamo sottovalutando» ha dichiarato il soprintendente De Marco prima di apporre la firma al documento che chiede, a Soprintendenza e Comune, ognuno per le proprie competenze, vincoli di tutela per le ville storiche della Sorda e i loro giardini verdi che ancora resistono alle ruspe.
Tra i primi firmatari ci sono il sindaco Monisteri, l’assessore all’Ecologia e alle Politiche ambientali, Cannizzaro, l’assessore all’Urbanistica Antoci, l’assessore ai Lavori Pubblici Drago ed il soprintendente De Marco. Un gesto simbolico al quale, dovranno seguire adesso, in tempi celeri, atti concreti del Comune e della Soprintendenza.
Il documento “Estensione dei vincoli di tutela alle ville storiche della Sorda e ai relativi giardini” potrà essere firmato da tutti sulla piattaforma Change.org
Con l’apporto di esperti architetti e paesaggisti, il gruppo di lavoro ha mappato con dati storici e catastali l’evoluzione urbana del quartiere nuovo della città, documentando con foto e mappe un prima e un dopo, ciò che resta della memoria contadina e delle ville ottocentesche, gli edifici vuoti e gli “scheletri” in cemento.
Durante la serata sono stati presentati esempi virtuosi, sperimentati altrove e applicabili alla realtà di Modica Sorda, grazie al contributo degli ospiti: Chiara Nifosì, ricercatrice in Urbanistica presso il Politecnico di Milano, Luca Aiello referente di Trame di quartiere, il gruppo di lavoro che a Catania promuove la ricerca per la trasformazione sostenibile, e Antonio Sebastianelli, sindaco del Comune di Terre Roveresche (Pesaro-Urbino), dove un regolamento comunale consente all’amministrazione di acquisire beni in stato di abbandono per riattivarne la funzione sociale.
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