QUARTIERE FORCONE: RESPONSABILITA’ PRECISE

Dopo avere speso 8 miliardi delle vecchie lire per realizzare un’opera  che  può e deve risolvere i problemi del quartiere, l’amministrazione Nicosia, per incapacità e indolenza, chiude i lavori lasciando in esercizio le pompe di sollevamento di Via Torino e omettendo di realizzare finalmente le decine di caditoie necessarie allo smaltimento delle acque bianche.

Tutto questo è incredibile e segna il fallimento pieno di chi non è riuscito a portare a termine nemmeno le opere iniziate e quasi completate dalla precedente amministrazione.

Già a Luglio, durante le iniziative di Ad nel quartiere sui temi della pulizia e della mancanza d’acqua, rilevammo tali comportamenti clamorosamente omissivi e assurdi dell’amministrazione: non collegare le vasche di Via Torino direttamente al nuovo sistema fognario, eliminando le pompe di sollevamento, equivaleva a vanificare la funzione del nuovo sistema fognario ed esporre il quartiere a rischi seri, già per altro verificatisi negli ultimi anni.

Incredibile è stata  poi la mancanza di interventi sull’accumulo superficiale delle acque bianche in un quartiere dove le caditoie sono  rese possibili ora dal nuovo sistema. Ma soldi non ce n’erano: i festini hanno avuto la prevalenza.

Ora la Destra di Incardona, assente dalla Città da lustri, si fa sentire e cavalca le carenze di questa amministrazione contro la precedente gestione. A Nicosia va bene così. Lui non c’entra, nemmeno risponde a Incardona.

Non affrontare le questioni e nascondersi aiuta a sopravvivere.

Sappiano i cittadini che da almeno tre anni tutto questo poteva essere evitato e che il sistema fognario costruito è fra i più innovativi che si poteva in un quartiere dove la fognatura scende a 15 metri sotto il livello stradale. Essa è stata lasciata incompiuta. Vi sono precise responsabilità. E’ giusto chiedere il ristoro dei danni subiti, poiché gli amministratori non hanno alcuna giustificazione. (i.c.)

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