QUANDO LA DIALETTICA POLITICA E IL DIALOGO SCIVOLANO NELL’OFFESA PERSONALE

 

Questa comunità alcuni mesi or sono è stata colpita da un evento tragico che ancora oggi pesa su tutti noi. Nell’immediatezza ha scatenato una morbosità e uno sciacallaggio mediatico senza precedenti.

In quel momento un consiglio comunale aperto, così come chiesto dai Consiglieri dell’opposizione, con all’ordine del giorno: il sistema di videosorveglianza cittadina, la Polizia Municipale e il controllo del territorio, oltre che non accoglibile per specifiche motivazioni a suo tempo esplicitate, è stato considerato inopportuno perché riguardava aspetti e dati sensibili relativi ad indagini giudiziarie in corso. Ai consiglieri sono state comunicate, dapprima nel corso di un incontro informale e successivamente con apposita nota, le motivazioni della mancata convocazione. Ad onor del vero parte dei Consiglieri richiedenti ha ben compreso e condiviso le motivazioni addotte.

Questa la genesi della vicenda.

Al di là dei successivi interventi in merito da parte delle autorità competenti e della disponibilità e volontà di collaborazione manifestate, l’epilogo è stata una missiva fatta pervenire alla Signora Maria Zisa, Presidente del Consiglio del Comune di Santa Croce Camerina da parte dei Consiglieri Comunali Pernice, Pluchino e Di Marco, che, andando oltre ogni legittima dialettica politica, offende la dignità e l’onorabilità della persona.

Tanto per onore della verità

 

 

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