Quando il lavoro di squadra fa la differenza: tre importanti interventi sui neonati all’ospedale Giovanni Paolo II

L’epidemia da Covid 19 non ha minimamente rallentato l’attività dell’UOC di Neonatologia e Utin. Infatti, negli ultimi due mesi si sono registrati tre casi di particolare rilevanza.

A un neonato prematuro, nato a 34 settimane, è stata diagnosticata una rarissima, 1/50.000 nati, alterazione del ritmo cardiaco, il flutter atriale.

La diagnosi è stata tempestiva e, dopo un tentativo con terapia farmacologica, è stata eseguita cardioversione elettrica a bassa energia, in sedazione profonda. Il riscontro è stato immediato, con normalizzazione della frequenza cardiaca, nel pieno rispetto del confort del piccolo paziente.

Il reparto di Neonatologia e UTIN si è avvalso della preziosa e necessaria consulenza dei dottori Rosanna Di Pasquale, referente di Cardiologia Pediatrica, e del dott. Giuseppe Campisi, esperto aritmologo.

Nel mese di aprile è stato eseguito, per la prima volta in provincia, un intervento di neurochirurgia su un neonato prematuro.

Il piccolo, nato a 26 settimane di gestazione, 870 g. di peso, ha presentato una frequente e temibile complicanza, caratteristica della prematurità estrema: una gravissima emorragia cerebrale, poi ulteriormente complicatasi con un idrocefalo ostruttivo.

Le delicate e ormai compromesse condizioni cliniche non permettevano il trasporto in altro ospedale, si è attivata, pertanto, la consulenza che l’ASP di Ragusa ha con la Azienda Ospedaliera “Cannizzaro” di Catania.

L’intervento è stato eseguito, nella sede del Giovanni Paolo II, dai neurochirurghi Saverio Fagone e Stefano Chiriatti. «È stato, anche a detta dei colleghi catanesi, un magnifico lavoro di equipe in un “ospedale bello e molto organizzato” – ha sottolineato il dott. Francesco Spata, direttore ff dell’UOC di Neonatologia – che ha coinvolto anestesisti, diretti dal dott. Luigi Rabito, direttore della Anestesia e Rianimazione, medici e infermieri della UOC di Neonatologia e UTIN, il personale di sala operatoria.» L’intervento ha permesso il posizionamento di un catetere ventricolare, che ha consentito un miglioramento del quadro clinico.

Il terzo caso: Nato a 23 settimane e 6 giorni di gravidanza, peso alla nascita 470 grammi.

Una condizione eccezionale di estrema prematurità, che ha reso necessaria una degenza lunga sette mesi, inframezzata da un trasferimento a Catania, presso il Policlinico Universitario, per un intervento di retinopatia.

Il piccolo è stato successivamente ritrasferito, con procedura di back transport, presso il Giovanni Paolo II, dove sono continuate la cura fino alla dimissione.

Il 28 aprile il piccolo paziente è stato dimesso.

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