QUALE AGRICOLTURA PER GLI ITALIANI AMANTI DELLA BUONA CUCINA?

“La politica italiana si dimostra disattenta nei confronti delle politiche agricole comunitarie”. A sostenerlo è il segretario provinciale di Sinistra ecologia e libertà Enzo Cilia. Di recente la Commissione europea ha pubblicato un documento sulla politica agricola comunitaria,  la quale rappresenta il 45% del bilancio europeo stanziato per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Ma in Italia la notizia è passata sotto silenzio.

Questa colpevole disattenzione, a giudizio di Cilia, dimostra come l’agricoltura nel nostro Paese non è stata considerata storicamente come un comparto strategico dell’economia, mentre negli altri paesi europei il comparto agricolo viene coccolato e difeso a livello nazionale ed europeo. Insomma nonostante in Italia si preparino i migliori cibi del mondo e ci siano i migliori chef dell’universo, i prodotti e soprattutto i produttori  agricoli non vengono valorizzati e sostenuti. “Banche, Fiat, Alitalia, Industria, continua l’esponente di Sel, sono state aiutate, mentre le aziende agricole possono chiudere una dopo l’altra, mettendo a rischio l’autonomia alimentare del Paese senza nemmeno una parola di conforto”.

E così gli agricoltori iblei continuano a non saper e a quale santo votarsi. Ogni tanto sembra ci siano prese di coscienza collettiva come dimostra l’esperienza di comitati spontanei di agricoltori in rete, ma subito la speranza viene soffocata da logiche trasversali che tendono a trasformare il loro giusto malcontento in consenso politico.

“Tutto questo, conclude Cilia,  per l’immediato tornaconto di tutti senza differenziazione e senza assunzione di responsabilità nel nome di una indistinta unità che spesso serve solo a salvare capre e cavoli dei rappresentanti politici filo governativi”. (Salvo Vassallo)

 

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