PUNTO E, TROVATA LA SUA SEDE NEL NOSTRO EMISFERO DESTRO

Già da qualche anno un gruppo di ricercatori americani, con a capo lo psicologo Mark Jung-Beeman della Northwestern University di Chicago che ha guidato la ricerca pubblicata sulla rivista Plos Biology, ha individuato dove si trova la sede del “colpo di genio”, chiamato Punto E, abbreviazione di Eureka, la famosa parola pronunciata dallo scienziato Archimede dopo la sua improvvisa intuizione.

Secondo questi ricercatori quindi il lampo di genio, quello che può portare a grandi scoperte scientifiche o, improvvisamente, a definitive risoluzioni a problemi che attanagliano la vita quotidiana, si trova nel lobo temporale destro. Il lampo di genio sembra essere preceduto da un aumento di attività nel lobo temporale, già sede di elaborazioni concettuali complesse, insieme ad alcune aree del lobo frontale, sedi invece del controllo delle funzioni cognitive. Queste aree nervose aiutano l’individuo a migliorare la sua concentrazione liberandosi da pensieri ingombranti. Il colpo di genio si differenzia dalla risposta ragionata proprio perché nasce dall’intuito, arriva alla nostra coscienza in maniera improvvisa e inaspettata, così come probabilmente era successo ad Archimede che, galleggiando nell’acqua, ebbe l’intuizione che gli permise di formulare il principio fisico che oggi porta il suo nome.

La ricerca non si è limitata a dirci dove si trova il Punto Eureka; in una successiva pubblicazione sulla rivista Psychological Science, si spiega che il modo migliore per liberare la genialità dentro di noi e “far accendere la lampadina” è quella di sgombrare la mente da pensieri superficiali o stressanti, eliminare ogni fattore di disturbo ancora prima che un problema sia posto alla sua attenzione, rilassarsi e farsi guidare dall’intuito. La soluzione che arriva all’improvviso ovviamente non viene dal nulla, è sempre il risultato di conoscenze che si hanno già, ma collegate in modo diverso, in modo completamente nuovo, un collegamento che arriva senza mediazioni ragionate prima ma in maniera improvvisa, fulminea. È così che si attiva quindi il Punto E, l’area del cervello localizzata nel lobo temporale destro, quello che più o meno sta dietro alla tempia, verso l’ orecchio.

Quando invece le persone seguono un ragionamento classico, lineare e convergente quest’ area se ne sta a riposo. Lo psicologo Jung-Beeman conclude la sua spettacolare ricerca sottolineando come uno dei risultati strabilianti sia stato anche quello di dimostrare per la prima volta che l’individuo non trova la giusta concentrazione solo all’interno di sè, ma anche mantenendo un contatto con l’esterno, poiché non sono tanto i momenti di pausa a favorire la creatività e l’ingegno, quanto i momenti in cui lasciamo che la nostra mente vaghi; e mentre abbiamo la netta sensazione di perdere del tempo, in realtà nel nostro emisfero destro le informazioni vengono rielaborate e quella che era confusione prende forma, fino ad arrivare all’intuizione.

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