PUNTERUOLO ROSSO DRAMMA DI UN PAESAGGIO: LE SOLUZIONI IN UN CONVEGNO ALL’AGREM

Alla Cittadella fieristica Emaia, in occasione di Agrem 2010, si è svolto il workshop incentrato sui sistemi di contrasto, finora adottati, contro il Rhinchophorus Ferrugineus – è questo il nome scientifico del punteruolo rosso – dalla lotta chimica a quella fisica. “Abbiamo voluto con forza inserire questo argomento nella nostra agenda – dice il presidente di Emaia, Salvatore Di Falco – cogliendo da un lato la grande preoccupazione dei nostri vivaisti e dall’altro il dramma prodotto da questo insetto al paesaggio”. L’approccio volutamente rigoroso al problema ha imposto quindi l’esame di ogni aspetto legato alla lotta al punteruolo rosso: dalla eradicazione mediante triturazione della palme malate, al trattamento fitosanitario mediante agrofarmaci, alla applicazione di mezzi fisici (compreso il trattamento con microonde), sistemi di contrasto alla proliferazione dell’insetto che probabilmente vanno visti in una ottica di reciproca integrazione, almeno ove ritenuto possibile. L’incontro ha preso inizio da un appassionato J’accuse  dell’assessore allo Sviluppo economico della Provincia regionale di Ragusa, Enzo Cavallo che, dopo essersi complimentato con i vertici ed il gruppo di lavoro Emaia, “per avere saputo cogliere questa emergenza ambientale ed economica del territorio” ha contestato “l’abbandono della problematica da parte della Regione: mancano i fondi e le direttive. La Provincia regionale di Ragusa ha anche prodotto uno spot pubblicitario per sensibilizzare la gente a segnalare le palme sofferenti per evitare che il Punteruolo rosso prolifichi. Ma i finanziamenti destinati al recupero delle palme infette ed alla loro distruzione sono finiti ed ancora non sono state date direttive chiare su come procedere in merito”.E’stata la relazione di Roberta Andaloro, agronomo paesaggista ad aprire la serie di interventi tecnici. In particolare, la Andaloro ha preso in esame il ruolo delle palme nel paesaggio mediterraneo e il danno paesaggistico prodotto dal Punteruolo rosso. Il suo è stato un excursus storico che ha tenuto costantemente presente la Convenzione europea del Paesaggio, documento sottoscritto da 27 Stati della Comunità Europea e che è stato ratificato dall’Italia nel 2006. In esso sono contenuti non solo gli obiettivi di salvaguardia del paesaggio ma anche le direttive di pianificazione per la valorizzazione, il ripristino e la creazione di paesaggi. Rosario D’Anna, responsabile dell’Attività fitosanitaria e vivaistica dell’Osservatorio delle malattie delle piante di Acireale, ha fornito i dati riepilogativi dell’infestazione da punteruolo rosso in Sicilia orientale dal 2005 al 2009. Da tre aree infestate nel 2005, Acireale, Acicastello e San Giovanni La Punta si è passati, nel 2009, a 75 aree.  Il numero di palme colpite dal Punteruolo rosso, segnalate, è passato dai  50 individui ai 2433 del 2009. Da gennaio a maggio 2010, sempre nella Sicilia orientale sono stati  227 gli esemplari segnalati a Catania, 128 a Ragusa, 91 a Siracusa, 74 a Messina e 9 ad Enna.  Da luglio del 2007 a gennaio del 2010 secondo i dati rilevati dal dipartimento Regionale delle Foreste Demaniali, le palme infestate in tutto il territorio siciliano sono state 19.343; di queste, 16.182 eliminate. L’ARFD ha provveduto ad eliminarne 12.908, squadre miste hanno provveduto per 250 esemplari, 1.260 sono state triturate in parte dell’ARFD ma eliminate dai privati e 1.764 eliminate dai Comuni. Lo stato dell’arte in merito alle ricerche sul Punteruolo rosso delle palme in Sicilia è stato invece sviscerato dal professor Santi Longo, Ordinario di Entomologia agraria all’Università di Catania. La sue esposizione si è sviluppata in fasi distinte:

–          diffusione in Sicilia e messa a punto di sistemi di monitoraggio;

–          caratterizzazione morfologica delle popolazioni del Punteruolo;

–          studio della biologia e dell’etologia delle popolazioni di Punteruolo rosso;

–          studio dei fattori biotici di mortalità naturale e dei simbionti;

–          interventi microbiologici e con principi attivi di sintesi.

L’attività di ricerca, anche in regione di scarsità di mezzi si è articolata su più fronti, nessuno dei quali è risultato essere decisivo in ogni circostanza.  Gli interventi si sono conclusi con la relazione di Emilio Caprio, ricercatore del Dipartimento di entomologia e zoologia dell’Università Federico II di Napoli. Caprio ha portato all’attenzione del folto uditorio le prime risultanze scientifiche dell’applicazione del metodo di contrasto del Punteruolo tramite l’utilizzo delle microonde. In base allo stato attuale delle ricerche, se calibrato nel modo giusto –  ma con protocolli che sono ancora in fase di studio -, il metodo consentirebbe l’eliminazione dei soggetti infestanti ma non protegge da una eventuale nuova aggressione del Punteruolo rosso. Il vicepresidente provinciale dei Vivaisti di Confcommercio, Guglielmo Cintoli, ha rappresentato la grave difficoltà del comparto a sostenere la crisi ma anche la grande disponibilità ad intervenire come parte attiva nei servizi di eliminazione delle piante infette. E’stato il professore Giampaolo Schillaci del Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di Catania, a condurre i lavori. “Abbiamo avuto un’opportunità di confronto tra le diverse competenze del mondo della ricerca, dei servizi e dell’industria, passando attraverso la consapevolezza che il danno prodotto è anche ambientale e paesaggistico. Di certo le palme distrutte vanno rimpiazzate con esemplari di pari valore paesaggistico ed il convegno di oggi non ha voluto tralasciare nemmeno questo forte richiamo alla tutela alla promozione ed alla conservazione del paesaggio”.

 

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