PUNTARE SULLA QUALITA’ E SULLA PERIFERICITA’ E’ STATA UNA SCOMMESSA, VINTA!

Raggiunto il traguardo delle dieci candeline  per il festival del Cinema di Frontiera ideato da Nello Correale. La manifestazione ha aperto i battenti venerdì 23 luglio col primo dei film in concorso. Dal 2000 il festival ininterrottamente, punta i suoi   riflettori sul Cinema e sulle frontiere territoriali, culturali, dell’anima e dei linguaggi. Dieci Anni difficili, parafrasando il film di Luigi Zampa, in programma a conclusione del festival. Difficile come la scommessa vinta dagli organizzatori  Nello  Correale  Sebastiano Gesù,  Andrea Pintaldi , Turi Pintaldi, Lino Quartarone  e dallo staff del CineCircolo Baia delle Tortore. La loro scommessa è stata  quella di puntare su un luogo estremo, Marzamemi, il più a Sud d’Europa, per rilanciare quel Cinema  “altro”, spesso fuori circuito, che si è imposto come uno degli avvenimenti cinematografici di qualità in Europa. Questo decimo anno propone al pubblico una programmazione pressoché raddoppiata che conferma la vocazione internazionale del festival con film provenienti da ogni parte del mondo. È con grande attenzione che il festival guarda alle zone politicamente più calde e ai margini: Argentina, Iran, Messico, Mali, Kazakhstan, Egitto, Romania e Tunisia. La X edizione del festival si impreziosisce del ritorno di Medici Senza Frontiere,e di ospiti importanti:  Maurizio Nichetti, presidente della giuria, al quale è dedicata anche una retrospettiva, Paolo Pillitteri, autore del libro “Non è vero ma ci credo”, che riceverà un premio a riconoscimento della sua attività di “uomo di cinema”, Antonia Brancati, figlia dell’indimenticato Vitaliano al quale è dedicato un omaggio. Altre due retrospettive sono dedicate a personaggi che hanno innovato e sperimento nuovi linguaggi cinematografici: Alejandro Jodorowski e Guy Maddin. Preziosa è la collaborazione di Sabina Minardi nota giornalista del settimanale “L’Espresso”, che coordina la sezione  Chiacchiere sotto il fico dedicata all’incontro con autori, registi ed ospiti del Festival. “Legare le frontiere a un festival del cinema è un’intuizione che mi è sempre parsa affascinante”, dice la giornalista “Perché la frontiera non è mai solo un confine geografico, un limite per marcare distanze e differenze. Ma la straordinaria possibilità di essere da una parte e di poter guardare anche da un’altra. E’ spinta all’esplorazione. E’ una sfida alla curiosità. Ecco perché, nell’immaginare voci e volti capaci di sintonizzarsi con lo spirito della manifestazione, abbiamo pensato a gente il cui lavoro si intreccia, in vario modo, con situazioni di frontiera. Saranno faccia a faccia, racconti di esperienze, incontri all’insegna dell’informalità”. Roy Paci è l’altra punta di diamante che curerà la sezione Cinema & Musica. Una finestra aperta sulle contaminazioni tra il mondo della celluloide e il mondo delle sette note. “Marzamemi è la mia casa. Da nomade quale sono  non mi fossilizzo mai in un posto ma quel borgo mi appartiene. Le vie di Marzamemi sono i corridoi sui quali si aprono stanze piene di gente semplice ma col cuore grande. A Marzamemi ho scritto le cose più importanti, lì mi rifugio quando posso, d’inverno come d’estate.Poi da un po’ di tempo è nato un sodalizio con  Andrea Pintaldi che del Cinema di Frontiera è uno dei pilastri. Con lui sono entrato nel vivo del festival.  “Marzamemotion”è la formula con la quale spero di accendere gli abitanti diMarzamemi grazie alla presenza di importanti personalità del mondo musicale: fra i tanti Vinicio Capossela  Rita Botto,  Nina Zilli, Bonafede Franco Maresco ed altri i quali firmeranno le serate del festival”. Il festival chiuderà i battenti sabato 31 luglio con la serata dedicata alle premiazioni. (Marcella Burderi)

 

 

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