Protesta studenti, anche la Cgil iblea appoggia le motivazioni

Peppe Scifo:”Sulla formazione spaccano il Paese. Questo sistema chiude le porte del futuro”

Sono stati centinaia gli studenti che venerdì scorso hanno riempito le strade del capoluogo di provincia in un corteo che si è concluso in Piazza San Giovanni, con gli interventi dei rappresentati provinciali e territoriali della Rete Studenti Medi, Unione Degli Studenti e delle Consulta Studentesca.

La manifestazione è stata sostenuta, così com’è sempre successa in questi anni, sia dalla Confederazione della CGIL sia dalla FLC CGIL, categoria che si occupa del settore della conoscenza. Nell’intervento finale in Piazza San Giovanni il segretario generale della FLC CGIL Ragusa, Adriano Rizza, ha sottolineato, ancora una volta, l’importanza del ruolo istituzionale della scuola nella società.

Ha ribadito che alcune scelte andrebbero condivise con i corpi intermedi, con gli attori principali della scuola come gli studenti e i docenti ed è esattamente quello che farà il centro nazionale della FLC CGIL ,in occasione della giornata di studio, “IL “NUOVO” ESAME DI STATO: incoerenze, contraddizioni, distopie” e che si terrà a Roma lunedì 25 febbraio prossimo.

Gli argomenti affrontanti sono stati tanti e di grande rilevanza sociale e culturale a cominciare dai tre grandi temi presenti nella piattaforma rivendicativa della manifestazione: Esami di Stato del II grado con le novità introdotte dalla Circolare Ministeriale nr. 3050 del 04 ottobre 2018; tagli alla scuola Pubblica; l’assenza di una Legge sul diritto allo Studio nella Regione Sicilia.

Cambiano i governi e le coalizioni politiche ma sulla scuola si continua ad operare con una logica di risparmi e lo dimostra il fatto che nella finanziaria 2019 sono stati previsti tagli per circa 4 miliardi di cui un miliardo e trecento milioni solo nel sostegno.

Ma uno degli argomenti di grande attualità che la FLC CGIL di Ragusa ha voluto rappresentare a tutti gli studenti presenti è stato quello dell’Autonomia Differenziata. Un percorso già avviato dalle Regioni del Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, il cui obiettivo è quello di regionalizzare la scuola e l’intero sistema formativo tramite una vera e propria “secessione” delle Regioni più ricche, che porterà a un sistema scolastico con investimenti e qualità legati alla ricchezza del territorio.

La conseguenza immediata sarà quella di avere degli inquadramenti contrattuali del personale su base regionale.

Salari, forme di reclutamento e sistemi di valutazione disuguali; livelli ancora più differenziati di welfare studentesco e percorsi educativi diversificati. Di fatto viene meno il ruolo dello Stato come garante di unità nazionale, solidarietà.

“Dopo la grande manifestazione del 9 aprile scorso, commenta Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa, le tante mobilitazioni degli allevatori e produttori agricoli, ora anche gli studenti scendono In piazza in modo imponente contro le politiche di questo Governo. Ogni giorno prendiamo atto che alle parole d’ordine quali cambiamento e lotta alla povertà seguono fatti di natura opposta.

Resta il tema centrale del lavoro che riguarda soprattutto i giovani il cui futuro rimane fortemente compreso dall’assenza di prospettive generale per il Paese e dal sistema scolastico e formativo pubblico sempre più carente soprattutto al Sud. Saremo sempre a fianco del movimento studentesco perché riconosciamo stessi interessi nella lotta per affermare il diritto al futuro che non può essere la prospettiva di un reddito di cittadinanza senza lavoro”.

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