È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PROPOSTA DEL MIS DA SOTTOPORRE AL CONSIGLIO COMUNALE DI VITTORIA
22 Nov 2012 18:04
Il Presidente del M.I.S. Gianpaolo Sardo come portavoce del movimento assieme alla cooperazione del segretario Alessandro Occhipinti propone l’applicazione del Progetto Quorum Zero.
“Giorni fa abbiamo appreso dagli organi di stampa che da giorno oggi 22 Nov. si sarebbe riunito il Consiglio Comunale per cominciare la discussione sull’approvazione dell’iter del nuovo Statuto Comunale, avendo letto la Bozza dello statuto ci siamo subito accorti che un articolo esattamente l’art.15 riguardante i referendum a livello comunale è rimasto invariato rispetto a quello vecchio, da qui la necessità di voler intervenire come semplici cittadini che voglio dire la loro.
Per questo motivo abbiamo subito preparato un progetto denominato “QUORUM ZERO” che abbiamo protocollato in mattinata stessa ed abbiamo avuto garanzie (informali) che lo stesso sarebbe già da stasera nei banchi dell’aula.
Ormai in Italia diversi movimenti civici stanno cercando di farlo attuare in tutti gli Enti Locali, questo progetto lo abbiamo inviato al Presidente del consiglio Di Falco, ed a tutti i Consiglieri, oltre che per conoscenza al Sindaco, ribadendo la nostra assoluta imparzialità politica essendo noi apartitici
E’ ormai pensiero molto diffuso, soprattutto alla luce dei cambianti degli assetti politici che stanno avvenendo in Italia, che i cittadini devono avere la possibilità di potersi consultare ed intervenire direttamente senza molte difficoltà o “ sbarramenti”, nelle fasi che ritengono pregiudicare o addirittura minare la democrazia della Città in cui vivono, anche correggendo quello che è l’operato dei nostri amministratori nel caso in cui ci fossero i presupposti.
Il referendum, è stato introdotto dai nostri amministratori con una grave limitazione, quella della necessità del raggiungimento di un quorum obbligatorio del 50% + 1 degli aventi diritto al voto, affinché la consultazione referendaria sia valida.
Apparentemente la motivazione del quorum sembra nobile, ma i risultati di anni di consultazioni referendarie mostrano che chi si oppone al referendum, il fronte del NO, ha scoperto che vince molto più facilmente boicottando il referendum, ossia invitando al NON VOTO, piuttosto che combattendo con le sue ragioni.
Chi fa boicottaggio non fa campagna elettorale, non affigge manifesti, non partecipa alle serate pubbliche, non scrive ai giornali, non si fa intervistare sull’argomento.
Chi propone il referendum, invece, ossia i cittadini, non ha soldi e potere per contrastare questo muro quasi impossibile da valicare. Per ottenere una competizione giusta, occorre togliere il quorum. Solo in questo caso tutte le parti faranno campagna per la loro posizione e così la votazione verrà portata realmente alla conoscenza dei cittadini. Come in Svizzera e negli USA.
Varie sono le conseguenze della presenza del quorum.
La prima è di carattere economico: decine di migliaia di euro vengono spesi per organizzare consultazioni che non portano a nessun risultato concreto.
La seconda è un calo di interesse e di fiducia da parte dei cittadini verso gli strumenti di democrazia e verso l’amministrazione della propria comunità.
La terza è che minoranze dotate di potere economico e mediatico, sfruttando il boicottaggio riescono a prevalere su maggioranze non informate adeguatamente.
Per queste ragioni, la nostra proposta è l’abolizione del quorum referendario, ossia il far sì che questo tipo di consultazioni sia valido qualunque sia il numero di elettori che ad esso vi partecipi.
In conclusione, sappiamo che i tempi sono stretti, speriamo che la proposta arrivi sui banche dell’Aula nei tempi necessari per la discussione, ci affidiamo al senso civico dei nostri amministratori, e staremo a vedere se faranno tesoro delle richieste del “popolo Sovrano”, seguiremo la vicenda con estrema attenzione cercando di essere presenti anche durante la discussione (se ci sarà) in aula consiliare”.
© Riproduzione riservata