PROGETTO GRISU’ UN MODO ATRAUMATICO CON CUI CI RIDIAMO SU

Nasce dalla collaborazione tra l’assessorato provinciale alle Politiche Sociali e le Case Circondariali di Modica e Ragusa il progetto Grisù, destinato ai bambini che si recano in visita ai genitori o familiari detenuti. “Un modo nuovo – spiega l’assessore provinciale Piero Mandarà- per far vivere l’esperienza, a volte traumatica, del carcere a chi, come i più giovani, è sensibile alle questioni sociali più delicate.  Un equipe d’intrattenimento specializzata dell’associazione ‘Ci Ridiamo su’ di Ragusa, accoglie i bambini al loro arrivo nelle strutture di detenzione, li fa accomodare in aree ludiche e li intrattiene in quei momenti che precedono la visita al padre o alla madre. L’iniziativa è stata approvata dal Tavolo Tecnico Operativo delle Case Circondariali e prevede la presenza di alcuni operatori destinati al colloquio con i minori, ad attività di clown-terapia e a stimolare le loro capacità artistiche. Il progetto fa ormai parte da anni dell’agenda della Provincia  poiché si ritiene che la visita al detenuto non può e non deve essere vissuta con particolare ansia da parte dei bambini e deve, invece, diventare un’esperienza di vita concreta, in cui prevalga uno stato d’animo positivo. L’assistenza ai più giovani – continua Piero Mandarà – è una delle priorità di quest’Ente, portata avanti con successo anche nel corso degli ultimi anni. Confermo che il nostro obiettivo è quello di trasmettere valori importanti anche in ambienti difficili e tuttavia reali come quelli di un carcere”. Il progetto Grisù è pienamente condiviso dalla direzione del carcere di Ragusa che ne ha fatto un proprio cavallo di battaglia. “Dall’atto del mio insediamento – dichiara il direttore Santo Mortillaro – avvenuto due anni fa, ho sempre sostenuto con forza questa iniziativa, che merita un occhio di riguardo per la sua forte originalità. Gli operatori dell’associazione ‘Ci ridiamo su’ hanno allestito uno spazio all’aperto, in cui ospitare i bambini in caso di bel tempo, e una stanza interna, molto colorata, per ingannare l’attesa che precede una visita. E’ un progetto che tende a combattere qualsiasi forma di disagio familiare e che testimonia la profonda sinergia con la Provincia ed in particolare con l’assessorato provinciale alle Politiche Sociali”. (l.c.)

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