PROFIDI; CHIUSURA BILANCIO IN ATTIVO

Un piccolo, ma importante risultato per PROFIDI. Importante perché, in questi tempi , in cui la crisi economica attacca, indistintamente, tutti i settori economici e la disponibilità finanziaria diventa un bene di primaria importanza per tutte le imprese, trovare chi, come i confidi, hanno ancora il coraggio di scommettere sulle imprese e dare ad esse il necessario supporto per reperire il denaro dagli istituti bancari, non è cosa facile.

PROFIDI, è sicuramente uno di questi, e riuscendo a chiudere l’esercizio in utile, sicuramente rende ancora più importante questo risultato.

Questo è in estrema sintesi quanto detto dal Presidente Dr. Giovanni Cappello ai soci in occasione dell’Assemblea Ordinaria per l’approvazione del Bilancio 2012, tenutasi giorno 29 aprile presso la sede di PROFIDI in Via Dante, 93 a Ragusa.

Non si nasconde il fatto che la crisi abbia contribuito a ridurre il volume degli affidamenti concessi rispetto all’esercizio precedente e non si nasconde la presenza di defaults, ma il contenimento dei costi e l’analisi attenta delle attività da sostenere hanno permesso di evitare il segno rosso al risultato di esercizio, nell’anno in cui PROFIDI compie il 10° anniversario.

Il contenimento dei costi, permette a PROFIDI di offrire la garanzia alle imprese ed ai liberi professionisti a prezzi più competitivi rispetto all’intero mercato.

L’analisi delle imprese da affidare è facilitata dalla vicinanza di PROFIDI alle imprese. Se a questo aggiungiamo la propensione, e forse bisogna dire al coraggio, di credere nelle nuove attività si spiega come un piccolo confidi continui a nuotare in mare spesso agitato e pieno di pesci molto più grandi.

“Motivo di orgoglio” come sottolinea il Presidente Cappello presentando la Relazione del C.d.A. è anche aver erogato circa € 300.000 alle imprese ed ai professionisti consociati, a titolo di contributi in conto interessi relativi agli esercizi 2004, 2005 ed in acconto pure per il 2008. Somme che non solo ripagano i siciliani del gap del costo del denaro tra nord e sud , ma permettono l’immissione di nuova linfa nel sistema economico siciliano.

 

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