Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
Primo Maggio: la CGIL di Ragusa tra memoria e impegno per un lavoro dignitoso
01 Mag 2025 09:15
Anche quest’anno la CGIL di Ragusa celebra il Primo Maggio con il consueto concerto a Pozzallo, confermando la volontà di rendere viva la Festa dei Lavoratori come momento di riflessione collettiva, oltre che di partecipazione popolare. “È un Primo Maggio che ci vede orgogliosi della storia dei diritti conquistati con fatica e sacrificio, ma anche profondamente preoccupati per le condizioni in cui oggi versa il mondo del lavoro, in particolare nella nostra provincia”, ha dichiarato il segretario generale della CGIL di Ragusa, Giuseppe Roccuzzo.La provincia di Ragusa si conferma tra le ultime in Italia per retribuzioni medie annue: appena 14.882 euro lordi, meno di 67 euro al giorno. Un dato che rappresenta non solo una statistica impietosa, ma il ritratto fedele di un disagio economico e sociale sempre più esteso. “Nel frattempo – sottolinea Roccuzzo – città come Milano superano i 32.000 euro: la forbice si allarga, e la Sicilia continua a sprofondare in un Sud che lavora tanto ma viene pagato troppo poco”.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio per il Primo Maggio, ha ribadito con chiarezza: “Le questioni salariali sono fondamentali per ridurre le disuguaglianze e garantire un’equa distribuzione dei frutti dell’innovazione e del progresso”. Un monito che trova piena corrispondenza nel contesto ragusano e più in generale in quello meridionale.Ma l’allarme riguarda anche la sicurezza nei luoghi di lavoro, tema scelto quest’anno a livello nazionale. “Non possiamo ignorare la lunga scia di infortuni e morti sul lavoro che continua a colpire il nostro Paese – ha aggiunto Roccuzzo –. Anche nella provincia di Ragusa si registrano decine di incidenti ogni anno, troppo spesso sottaciuti. Serve un salto culturale, ma anche un impegno concreto: più formazione, controlli efficaci e imprese responsabili. Il lavoro deve tornare a essere sinonimo di vita, non di rischio”.
A peggiorare il quadro, pesa la mancata valorizzazione delle competenze e l’assenza di contrattazione di secondo livello. Troppi i part-time involontari, i contratti precari, il lavoro nero: una realtà che genera un esercito silenzioso di “working poor”, lavoratori poveri che nonostante l’impiego, non riescono a costruire un’esistenza dignitosa. “La celebrazione del Primo Maggio non può diventare una liturgia retorica – ha sottolineato Roccuzzo –. È, al contrario, l’occasione per dare voce a chi ogni giorno subisce disuguaglianze, abusi e silenzi. È il momento per riaffermare l’urgenza di politiche attive per il lavoro, in particolare nel Mezzogiorno e nelle aree interne.” La CGIL di Ragusa rilancia quindi il proprio impegno con una piattaforma chiara: investimenti per la buona occupazione, incentivi alla contrattazione territoriale, un piano straordinario di controlli per la sicurezza nei luoghi di lavoro e una decisa volontà politica di risanamento. Uno sguardo è rivolto anche al prossimo appuntamento referendario dell’8 e 9 giugno, che coinvolgerà lavoratori e cittadini sui temi del lavoro e della cittadinanza. “Sarà un momento importante di partecipazione democratica – conclude Roccuzzo – per affermare, con il voto, un’idea diversa di Paese: più giusta, più equa, più sicura per chi lavora.”
© Riproduzione riservata