È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PRIMO INCONTRO SUL TEMA UNIVERSITA’
14 Mar 2010 10:03
Ha preso avvio, presso la Camera di Commercio di Ragusa, il ciclo dei “Venerdì Insieme: Testimoni e Percorsi di Cittadinanza Attiva”, organizzato da MEIC, Azione Cattolica, FUCI, Oasi Famiglia, Pax Christi, UCIIM, Istituto Salesiano, AVIS, quindicinale Insieme, con il patrocinio di BAPR, Comune di Ragusa e Centro Servizi Culturali. L’idea di fondo dell’iniziativa, “allungando lo sguardo” oltre le vicende quotidiane, mira a capire come e quanto le scelte di oggi siano determinanti per il futuro, e a scommettere sull’unità d’azione della società civile per promuovere il diritto/dovere alla partecipazione attiva e formare cittadini “consapevoli” mediante occasioni di confronto pubblico, “non politicizzate”, che possono costituire momento privilegiato di crescita culturale e civile del contesto locale. Il primo incontro, intitolato “Università cercasi: tra realtà e prospettive”, si inseriva fra i 40 eventi della “Settimana dell’Università” della FUCI italiana, volti a testimoniare, con lo slogan “Appassionàti – Appassiònati”, il messaggio che appassionarsi allo studio significa appassionarsi alla Verità e al senso “esistenziale” del sapere come servizio cristiano alla Comunità e all’Altro. In un periodo in cui l’Università di Ragusa sta vivendo un momento travagliato, oltre 150 partecipanti hanno potuto ascoltare la relazione del Dr. Carmelo Arezzo (presidente, dal 1993, dell’Associazione per la Libera Università degli Iblei e componente del CdA del Consorzio Universitario Ibleo), che ha ricostruito la storia dell’università a Ragusa, illustrandone i molteplici effetti positivi, le debolezze come ragioni della crisi, e le improbabili possibilità di recupero, affidate alle recenti modifiche dello Statuto, alla proposta di nuova Convenzione e all’impegno del Governo per la costituzione del 4° Polo Universitario con Siracusa.La relazione del Prof. Francesco Raniolo (docente di Scienza Politica nella Facoltà di Scienze Politiche di Cosenza), ha proposto un confronto con un caso universitario “esemplare”, come quello dell’Università della Calabria che ha sede a Cosenza, basato su tre nodi cruciali: il radicamento nel territorio mediante il rapporto con il sistema produttivo, la qualità delle infrastrutture, il bacino d’utenza non limitato al Comune e alla Provincia, per evitare la saturazione del mercato del lavoro e la moltiplicazione dei corsi di laurea, con conseguente e fatale dispersione delle risorse. Il dibattito, moderato da Elisa Di Pasquale del MEIC di Ragusa, è stato avviato dall’intervento programmato di Andrea Iurato (già segretario nazionale della FUCI e oggi membro del Direttivo del Forum Nazionale dei Giovani), che ha proposto all’uditorio due questioni: a) perché un diciottenne dovrebbe iscriversi a Ragusa, cioè quale dei criteri alla base di una scelta universitaria – offerta formativa, offerta sociale e culturale della città, servizi per gli studenti, opportunità di sbocchi lavorativi post-laurea, costi economici – renderebbe Ragusa una sede universitaria appetibile; b) che tipo di Università si vuole per Ragusa, cioè se si intenda rispondere solo all’esigenza dei ragusani che non possono permettersi di andare a studiare altrove, ovvero attirare anche molti studenti dai paesi euro-mediterranei. Egli ha poi fatto riferimento alla ricerca, al territorio e alle reti quali parole chiave per il futuro dell’Università. Pregevoli i contributi ulteriori del Prof. Luciano Nicastro – che ha sottolineato l’esigenza di salvaguardare le Facoltà di Agraria e Lingue, e di pensare a una Università del Sud-Est, libera da tentativi clientelari di colonizzazione, che postula la necessità di “sbaraccare” il Consorzio e istituire una Fondazione cui affidare la gestione autonoma del patrimonio immobiliare e la selezione dei docenti mediante concorsi pubblici per titoli – del Prof. Salvatore Terranova – che ha ricondotto il problema dell’Università iblea ai tagli alla ricerca del Governo nazionale e alla mancanza di “pensieri lunghi” nella classe politica, e che ha escluso l’ipotesi del 4° polo universitario, rivendicando la necessità di un rapporto privilegiato con la Facoltà di Agraria quale strumento di ricerca applicata, e non solo di attività didattica, utile per il territorio provinciale ragusano – e di Paolo Pavia, rappresentante degli studenti, che ha criticato la gestione del Consorzio, definendola irresponsabile e inconcludente, con danno per migliaia di studenti. Tutti hanno compreso lo slogan della FUCI, pensando che quella dell’Università a Ragusa è certamente una sfida “appassionante”.
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