PRI SICILIA: IL GOVERNO LOMBARDO CAMBI REGIME O VADA VIA

Un impegno primario per il Mezzogiorno. Non solo con la previsione di stanziamenti ma anche, e soprattutto, con la realizzazione di opere infrastrutturali che colmino un gap che dura da decenni e che, in questa fase storica, rischia di ampliarsi senza più alcuna possibilità di recupero. Lo ha detto il segretario nazionale del Partito Repubblicano Italiano, l’on. Francesco Nucara, partecipando, ieri pomeriggio a Catania, all’assemblea dei delegati del congresso nazionale convocata dal coordinatore regionale Gino Calvo. “Da parte nostra – ha sottolineato Nucara – l’impegno primario è per il Sud. Dopo l’ultima decisione del Cipe, si pone il problema della vanificazione della tanto strombazzata Unità d’Italia. Aumentano le nuove povertà e aumenta il senso della confusione della politica attuale. Nessuno sa indicare con certezza quale la strada da seguire.

Noi repubblicani, invece, pur essendo in pochi, abbiamo tante idee, e innovative, per assicurare il futuro di un Paese moderno e in grado di rispondere alle sfide dei tempi. Il ritardo con cui è stato approvato il Piano del Sud non ci consente di fare previsioni ottimistiche su quanto accadrà nei prossimi mesi anche se lo stesso ha qualche speranza di essere attuato solo in assenza di una crisi di Governo. Altrimenti, a ritardo si sommerà ritardo”. Un centinaio i delegati che hanno partecipato all’assise di Catania nel corso della quale sono stati toccati i temi caldi dell’economia siciliana. A cominciare dalla mancanza di capacità di spesa del Governo Lombardo che il Pri disapprova per scelte e metodo. “Non è possibile – ha detto il coordinatore regionale Gino Calvo – che decine di milioni di euro, nel campo della formazione, siano tornati alla base, cioè all’Unione Europea, perché non ci sia stata capacità di spesa. E non è possibile che questo Governo regionale tenga tutto bloccato additando a motivo la lentezza e, in alcuni casi, l’incapacità della burocrazia. Una classe dirigente autorevole si riconosce anche perché sa far funzionare la burocrazia. E quella attuale, in Sicilia, è tutto tranne che una classe dirigente del genere.

E’ urgente un ricambio prima che succedano altri guai. La Sicilia non merita tutto questo. Siamo indietro di anni luce. Alcune tratte ferroviarie, come la Palermo-Trapani o la Gela-Canicattini, passando per Ragusa, sono a binario unico e non elettrificate. E’ questo il Sud che vogliamo?”. Calvo, poi, ha parlato delle occasioni offerte dall’Unione Europea. “I fondi Poin e Pain – ha spiegato – sono una scommessa. Se non li sapremo utilizzare, perderemo una grossa occasione di rilancio. Il Pri mette in campo delle idee vincenti. Come è stato fatto, a Ragusa, con i fondi Jessica che forniranno l’opportunità di investire cento milioni di euro per la riqualificazione del centro urbano, primo Comune in Italia. E’ questa la Sicilia che vogliamo, una Sicilia che, finalmente, riesca ad affrancarsi da antichi retaggi. Se vogliamo superare la questione meridionale vecchia di decenni, dobbiamo voltare pagina con decisione. E i repubblicani possono aiutare a farlo”. (g.l.)

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it