PREZIOSA EREDITA’

Nell’antica Grecia  donne e bambini  non venivamo mai coinvolti nei conflitti, tale era il senso di rispetto nei confronti delle fasce più deboli della società; il nostro grado di civiltà, invece,  non solo ha inventato i “droni” aerei cosiddetti intelligenti perché senza pilota,(capaci di uccidere senza dover fare i conti con la coscienza), ma siamo anche capaci di mistificare la realtà a danno di donne e bambini.

E’ necessario, allora, ricordare ad ogni sciclitano che in ognuno di noi risiede l’eredità di quel grande patrimonio di culture e di civiltà che nel corso dei secoli, ogni popolo, con la sua diversa identità,ci ha tramandato.

 Ecco perché è importante sapere prima di giudicare, che lo SPRAR, ovvero il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati è  un sistema ideato dal Ministero dell’Interno,che   realizza, con la collaborazione degli Enti locali e in questo caso con la collaborazione del Comune di Scicli,  progetti di accoglienza integrata , attraverso cui si è possibile accedere , nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, (ovvero risorse che si riversano sul nostro territorio). Le persone richiedenti asilo, nel caso specifico del progetto approvato per il comune di Scicli,  sono quindici  donne con bambini,   non sono  persone provenienti dai centri di accoglienza di Pozzallo o Augusta, (emergenza umanitaria a cui altri enti preposti stanno prestando soccorso),  saranno quindici  donne con bambini costantemente monitorate dal personale addetto. Pertanto, non solo va precisato che i locali in cui queste mamme con i loro figli verranno ospitati non sono strutturalmente collegati alla scuola, ma vorrei ricordare a me stessa, in quanto insegnante,  e alla collettività tutta che la scuola ha il compito di stimolare la curiosità alla disponibilità verso gli altri, perché è proprio dalla differenza con l’altro che nasce il riconoscimento della propria personale identità.

In tutte le scuole” l’altro” in quanto diverso da me diventa risorsa, occasione di crescita, di confronto, di desiderio di esplorare l’universo che ognuno rappresenta.

Molte città italiane, da Bologna a Rovereto, da Piacenza ad Assisi hanno promosso negli ultimi anni iniziative intese alla diffusione di una cultura indirizzata ad una nuova convivenza civile, basata sul rispetto delle differenze, perché  non possiamo pensare che  la  globalizzazione sia solo quella dei mercati o quella  sulla rete, tutto il mondo è ormai parte del nostro piccolo mondo.

E  Scicli,  per fortuna,con questo progetto sarà parte attiva e propositiva del mondo!

 

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