È l’8 aprile quando il signor Ferdinando, 39 anni, residente a Modica e affetto da cirrosi epatica, si vede prescrivere dal proprio medico di famiglia un’ecografia dell’addome completo, da eseguire con urgenza entro 10 giorni, a causa del rischio di complicazioni gravi e potenzialmente irreversibili. Il medico, consapevole del quadro clinico delicato e della pericolosità […]
Presunto scafista assolto dal Tribunale: non ha commesso il fatto
17 Dic 2024 19:04
Assolto per non avere commesso il fatto. Un cittadino tunisino di 31 anni è stato assolto dal reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, dai Tribunale collegiale di Ragusa (Ignaccolo, Manenti, Rabini). Secondo l’accusa sarebbe stato lui a condurre una imbarcazione con a bordo 52 persone, che era stata soccorsa da una motovedetta della Guardia costiera al largo di Lampedusa. Solo 47 migranti erano stati fatti poi sbarcare a Pozzallo trasbordati su una motovedetta della Guardia di Finanza, mentre 5 erano sbarcati a Lampedusa per emergenze mediche assieme al personale della Guardia costiera.
I fatti si erano consumati con lo sbarco a Pozzallo che era avvenuto il 9 luglio del 2019. Gran parte di quei migranti sbarcati a Pozzallo – c’era anche una decina di donne – proveniva da Tunisia e Costa d’Avorio e c’era un solo cittadino di origine marocchina. Tutti avevano riferito di essere stati rinchiusi nelle cosiddette connection house, i luoghi di raccolta, dei veri e propri lager, per parecchio tempo. Nelle motivazioni della sentenza che assolve l’uomo per non avere commesso il fatto, sono evidenziate delle discrasie nel racconto di un testimone, che nel corso del tempo aveva dato versioni diverse dei fatti, e che oltre a questo aveva anche fornito in prima battuta, una data di nascita falsa, il che ne minava l’attendibilità.
Altri due testi indicavano l’imputato come colui che guidava l’imbarcazione: non sono stati più rintracciati dopo che si sono allontanati dalla struttura di accoglienza in cui erano stati trasferiti e non hanno potuto quindi confermare in aula quanto dichiarato. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione oltre a 780mila euro di multa.
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