PRESENTAZIONE CALENDARIO STORICO DEI CARABINIERI

1814 – 2014, l’Arma si accinge a celebrare il suo secondo Centenario di vita al servizio della Nazione. Il Calendario Storico, a partire dalla scorsa edizione, ne rievocherà il cammino attraverso quattro tappe fondamentali della sua storia, da sempre intrecciata con la storia d’Italia: dalla Restaurazione all’Unità; dai primi passi del Regno alla Prima Guerra Mondiale; dai fermenti sociali al Secondo Conflitto Mondiale; dalla nascita della Repubblica all’integrazione europea.

Quest’anno il calendario è alla seconda tappa del Bicentenario dell’Arma dei Carabinieri: dallo Stato unitario alla formazione della coscienza nazionale, nel segno dei grandi ideali, Patria, Libertà, Legalità. E’ questo il secondo dei “Calendari della memoria”, un ciclo che, inaugurato lo scorso anno, ci accompagnerà allo straordinario appuntamento del Bicentenario dell’Arma, nel 2014. I cinquant’anni di storia istituzionale che vi sono rievocati – dal 1864 al 1914 – coincidono con i primi intensi impegni per il giovane Stato italiano all’indomani della proclamazione dell’Unità. Sono gli anni in cui la “Stazione” dei Carabinieri diviene, nelle piccole come nelle grandi Municipalità, punto di riferimento per tutti i cittadini e il “Maresciallo” figura complementare a quelle del Sindaco e del Parroco.

E’ il momento in cui la società italiana inizia ad assumere quel patrimonio di valori e di simboli che la distinguerà nelle epoche successive e sarà modello di ispirazione per narrazioni letterarie e ricostruzioni storiche, con il Carabiniere costantemente protagonista.

In copertina, il Parlamento plaude alla BENEMERITA Arma dei Carabinieri.

Dalla relazione ufficiale del 24 giugno 1864:

“L’interesse che tutti prendono perché l’Arma dei Carabinieri (parte eletta dell’Esercito) proceda di bene in meglio è in ragione appunto del pregio in cui essa è tenuta e degli indefessi e segnalati servigi che la rendono dovunque veramente benemerita del Paese”.

Le storiche parole del Parlamento sono accompagnate da una breve introduzione del Comandante Generale dell’Arma, Gen. C.A. Leonardo Gallitelli:

“Un riconoscimento significativo che ben sintetizza, nel comune sentire della gente, la straordinaria abnegazione con cui i Carabinieri si pongono quotidianamente al servizio della comunità nazionale, garantendo la sicurezza e l’ordinata convivenza civile. Questo è il motivo per cui la copertina del Calendario Storico 2012 – il secondo dei “Calendari della memoria”- è dedicata all’Assemblea Parlamentare che il 24 giugno 1864, in una relazione ufficiale indirizzata al Governo, afferma l’interesse della Nazione per l’Arma, definendola “Benemerita” per i servizi che essa rende in ogni parte d’Italia. Un appellativo che ha sempre impegnato la coscienza di tutti i Carabinieri, orgogliosamente consapevoli del dovere di onorare con il presente una impareggiabile storia di eroismo e di incondizionata dedizione al bene comune. Una storia lunga ormai quasi due secoli, nel corso dei quali l’Arma è stata, prima, interprete dello spirito risorgimentale e, poi, vigile e affidabile sentinella a tutela della legalità e dei valori fondanti della Nazione. Un impegno che le tavole di questo Calendario illustrano con brevi ed efficaci tratti, leggendo le vicende salienti della storia d’Italia, dal 1864 al 1914. Sono gli anni in cui la Stazione Carabinieri diviene, nelle piccole come nelle grandi municipalità, espressione pulsante della vicinanza dello Stato al cittadino.

Sono gli anni in cui il Comandante di Stazione si afferma quale riconosciuta figura di riferimento per le comunità, accanto al sindaco, al parroco e, come si può rilevare dalla iconografia popolare, accanto al farmacista. E’ in questa relazione con il territorio e con le sue comunità che affonda le radici quella speciale e affettuosa intesa tra i Carabinieri e gli Italiani. Un’intesa che si alimenta, ad un tempo, della generosa dedizione dei militari dell’Arma e del consenso con il quale sono ricambiati dai cittadini.

Il Calendario del 2012, scorrendo cinquant’anni di storia dell’Arma e della Nazione, ha il merito di annodare i fili del passato a quelli del presente, utilizzando l’essenza della missione dei Carabinieri da 198 anni: “essere al servizio” degli altri. E infatti, è proprio quell’ “essere al servizio” il comune denominatore che lega il sindaco, il parroco, il farmacista e il maresciallo in una preziosa complementarietà, riferimento sicuro e affidabile per i cittadini.

Anche oggi l’Arma, proprio attraverso il tessuto di sicurezza delle sue Stazioni, si propone quale testimone e interprete di quei sentimenti, semplici e schietti, tratteggiati dalle tavole del Calendario e che, pur nell’aggiornata socialità dei tempi moderni, ispirano il vissuto quotidiano delle nostre popolazioni e generano la fiduciosa speranza in un prospero futuro per i nostri figli. I Carabinieri continueranno ad essere vigili e affidabili sentinelle.”

Per quanto riguarda l’agenda, nella precedente edizione è stata iniziata la storia delle armi e delle buffetterie che hanno contraddistinto il Corpo dei Carabinieri Reali dal 1814, anno della sua nascita, alla vigilia dell’Unità d’Italia. Con questa seconda monografia viene affrontato il periodo più denso di avvenimenti della nostra storia nazionale, quello in cui gli slanci patriottici dello spirito risorgimentale dovettero tramutarsi in concrete attitudini a gestire la nuova e complessa realtà, di cui il giovane Stato era chiamato a garantire la graduale ed efficiente attuazione. Anche per i Carabinieri, emblematicamente ed operativamente espressione tra le più rappresentative di tale nuova realtà, si pose l’incombente necessità di difenderla adeguando la propria struttura alle accresciute attribuzioni istituzionali. In tale quadro l’Arma si accinse a dotare i suoi uomini delle necessarie armi per difendere la raggiunta Unità e per combattere i pericoli che la minacciavano, dal brigantaggio politico nell’Italia meridionale all’insorgente anarchismo apuano, dall’accresciuto fenomeno del banditismo sardo e siciliano alla delinquenza organizzata in cosche di varia matrice, senza dimenticare il ruolo primario di forza militare combattente per la difesa del suolo patrio. E proprio in tale ruolo l’Arma dette il suo contributo alla vittoria nella Prima Guerra Mondiale.

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