È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PRESENTATE DUE INTERROGAZIONI CAMERA E SENATO
16 Gen 2011 20:00
“Sulla vicenda delle trivellazioni del progetto Panther Eureka sono state presentate due interrogazioni una alla Camera e una al Senato – a dichiararlo è il presidente regionale degli Ecodem Gigi Bellassai che aveva sollecitato i parlamentari Ecodem – alla Camera è stata presentata da Ermete Realacci e al Senato da Francesco Ferrante entrambe al Ministro dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare . Nelle interrogazioni si è posto l’accento sulla paradossale possibilità di trivellare a due chilometri dalla cattedrale di Noto, soprattutto dopo la recente sentenza emessa dal Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) che ribalta una precedente decisone del Tar.
I permessi per le trivellazioni furono concessi nel 2004 – sintetizza il presidente degli Ecologisti democratici siciliani – dall’allora presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro alla compagnia Panther Oil, e bloccati l’anno successivo per le proteste dei residenti. E’ cominciata da allora una vicenda che non ha risparmiato colpi di scena. Mobilitazione dal basso molto attiva e con momenti di notevole visibilità, come nel caso dell’appello lanciato da Andrea Camilleri sul quotidiano la Repubblica, e – in contemporanea – sentenze di segno opposto emesse da diversi tribunali amministrativi. Una sentenza del Tar di Palermo dell’agosto 2007 dava infatti ragione alla Panther, contro la Regione che intendeva recedere dalla concessione, ma l’anno seguente il Tar di Catania accoglieva il ricorso del comune di Vittoria, intenzionato a difendere i pozzi e le sorgenti di contrada di Sciannacaporale, che alimentano la città, con conseguente blocco delle trivellazioni. Pertanto la Panther non ha desistito e si è invece rivolta al Consiglio di giustizia amministrativa, organo di appello del Tar. Il CGA ha annullato il ricorso vinto dal Comune di Vittoria, senza entrare nel merito della sentenza del Tar, ma basandosi su una questione di metodo. Ha infatti dichiarato il Comune di Vittoria “territorialmente estranea all’area di intervento”, perché il pozzo non ricade nel suo territorio. Sul merito si era invece espresso il Tar di Catania che aveva disposto anche delle perizie e verificato l’esistenza di reali rischi di inquinamento. Ma la sentenza del CGA è inappellabile, essendo espressione dell’ultimo grado di giudizio. A questo punto la battaglia giudiziaria potrebbe considerarsi conclusa se non fosse che, come dichiara Peppe Nicosia, sindaco di Vittoria, è stata nel frattempo avviata “davanti al Tar di Catania un’azione di decadenza delle concessioni rilasciate alla Panther, azione che è ancora pendente.
Certamente però il problema deve essere affrontato anche sul piano politico.
puntando anche sull’applicazione delle norme restrittive nel frattempo introdotte dal Piano paesistico, attuando inoltre le tutele regionali per le distanze minime da pozzi e sorgenti e con un intervento del Governatore.
Infine ad opporsi alle trivelle non è solo il comune di Vittoria, i sono altri sindaci, come Corrado Valvo, sindaco di Noto, favorevole ad un modello si sviluppo basato su beni culturali, ambiente ed ecosostenibilità. Ma anche le associazioni ambientaliste, quali in particolare la Legambiente Sicilia, i comitati locali quali il comitato “No Triv” e vari rappresentanti di diverse forze politiche;
la Sicilia ha il più alto numero di siti riconosciuti dall’Unesco e valorizzarli dovrebbe essere una priorità, non fosse altro che per stimolare il turismo, la nostra vera risorsa, il “pozzo” da sfruttare. Altro che trivellazioni.
Con le interrogazioni – ha concluso Bellassai – è stato pertanto richiesto al Ministro Stefania Prestigiacomo, se l’autorizzazione alla Panther Oil, che nulla ha a che fare con la valorizzazione paesaggistica ed archeologica della Sicilia, sia stata sottoposta a tutte le procedure, e in particolare alla procedura di assoggettabilità alla valutazione d’impatto ambientale, a tutela di una importante area ambientale, paesaggistica e architettonica, quali iniziative concrete di vigilanza e tutela intenda assumere a tutela dei siti riconosciuti dall’Unesco in Sicilia, quali in questo caso quello di Val di Noto e a quale punto è giunto l’iter per l’istituzione del Parco nazionale degli Iblei, considerato la via maestra per evitare le trivellazioni in Val di Noto e nel ragusano.
(b.g.) (Nella foto l’area di ricerca)
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