È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PREGIUDIZI E STEREOTIPI: PICCOLE IMMAGINI CHE CI PORTIAMO DENTRO
15 Nov 2013 06:01
È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio. Albert Einstein.
Il pregiudizio è un atteggiamento e, nonostante possa coinvolgere affetti sia positivi che negativi, si usa questo termine per descrivere soprattutto atteggiamenti negativi verso gli altri.
Qual è la caratteristica del pregiudizio? È l’atteggiamento ostile, solitamente indirizzato ai membri di un gruppo, di una categoria o etnia, che porta ad applicare caratteristiche negative a tutti i membri appartenenti a quel determinato “gruppo”, senza basarsi né sulle caratteristiche individuali né su comportamenti specifici dei componenti.
Da dove nasce il pregiudizio? Le scienze sociali e cognitive sono d’accordo nel ritenere che gli esseri viventi sono più favorevoli e predisposti benevolmente verso chi è più simile a loro mentre sono più avversi e diffidenti verso chi da loro è diverso, anche se questi non hanno mai mostrato ostilità o reali motivi per indurre diffidenza. È un’inevitabile conseguenza del modo in cui elaboriamo ed organizziamo l’informazione, del nostro modo di pensare per schemi, euristiche, categorie. Si tratta di “scorciatoie” di pensiero molto utili che però possono portare alla formazione di stereotipi negativi.
Primo errore: l’atto del raggruppare (categorizzare per tratti o caratteristiche di somiglianza);
Secondo errore: fallimento della logica (anche le persone più ragionevoli messe di fronte al loro pregiudizio non riescono a riconoscerlo né ad ammetterlo, proprio perché “resistenti” alla logica e al ragionamento);
Terzo errore: attivazione automatica del pensiero pregiudizievole e formazione dello stereotipo (non interrogarsi ed accettando automaticamente ogni informazione, questa sfugge al nostro controllo e viene memorizzata invece che rifiutata).
Il pregiudizio è “contagioso” e si apprende facilmente. I bambini copiano gli adulti negli atteggiamenti e comportamenti, “ereditando” i loro preconcetti. Il modo migliore per proteggere noi stessi è convincerci che “la persona/reo” deve aver fatto qualcosa. Le regole, così come i pregiudizi, si trasmettono attraverso le generazioni, e se il comportamento discriminatorio è una regola, questo verrà trasmesso, materializzandosi in atteggiamenti razzisti o sessisti. Si aderisce al pregiudizio per conformarsi, per non mostrarsi diverso, per essere più simile alla maggioranza e quindi più sicuro di sé. Essere diversi significa confrontarsi e non conformarsi.
Il pregiudizio esiste, anche nella nostra Europa occidentale oltre che in tutto il mondo, anche nei nostri paesi civili e moderni, ma in forme diverse: manifesto o nascosto. Sicuramente possiamo parlare di razzismo nascosto quando apparentemente si crede di comportarsi senza pregiudizio, mantenendo invece internamente, nella propria mente, stereotipi sociali.
Questo è il razzismo moderno: imparare a tenere segreti i propri pregiudizi per evitare di essere tacciati di razzismo.
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