POZZALLO: LOTTI CIMITERIALI RIMASTI INVENDUTI DA OLTRE DIECI ANNI

Costretti a fare di necessità virtù i “morituri” di Pozzallo. Per cause di forza maggiore. Provocate da un provvedimento amministrativo dettato da un dissennato criterio di “finanza creativa” adottato dall’Amministrazione del tempo, anni 2000,  che immaginò di ricavare quattro miliardi delle vecchie lire dalla vendita di 800 lotti cimiteriali. Disattendendo il principio fondamentale della prudente ricerca di mercato prima di avventurarsi in attività commerciali. Giusto perché le ciambelle non sempre riescono con il buco. Infatti, da che mondo e mondo, il business rimane pur sempre legato a fattori imponderabili, imprevisti ed imprevedibili, che caratterizzano l’alea di incertezza tipica delle iniziative imprenditoriali. L’operazione “cimitero comunale”, immaginata dagli amministratori del tempo, è stata fallimentare. Con l’aggravante che gli incassi mancati, previsti e mai maturati, hanno contribuito a scombussolare non poco i bilanci del Comune. Con conseguenze contabili disastrose, riscontrate negli anni a seguire. Ci sarà pure un motivo se su 800 lotti cimiteriali in vendita se ne sono venduti solo 200. Gli addetti ai lavori confermano che oggi una cappella cimiteriale, tra acquisto del terreno e costruzione, verrebbe a costare non meno di 38.000 euro. Una cifra pazzesca. Ecco perché, a queste condizioni, sono sempre più numerosi i pozzallesi che, aiutati per loro fortuna anche dalla salubre aria marina impregnata di iodio fresco e abbondante, preferiscono rimandare “sine die” l’appuntamento con l’aldilà. Non sarebbe il caso di abbassare il prezzo dei lotti? No, rispondono dal Comune, per una questione di equità nei confronti delle 200 persone che hanno già acquistato il terreno per costruirvi la cappella ove riposare in eterno. Principio discutibile, osservano in molti, convinti che sia comunque dovere di una pubblica amministrazione, pur con il rammarico per gli effetti già prodotti nei confronti di altri, correggere eventuali macroscopici errori di valutazione.

 

 

 

  

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