POZZALLO: “L’ALBA DELLE INFRASTRUTTURE IBLEE”

Le infrastrutture iblee sono un argomento che scotta, eppure necessita di essere affrontato senza sterili polemiche ma con propositi migliorativi. Sicuramente è questa l’intenzione che ha spinto la Cisl provinciale di Ragusa e la Fit(Federazione italiana trasporti) ad organizzare una tavola rotonda.

“L’alba delle infrastrutture iblee” è in programma venerdì 11 Novembre nello spazio cultura Meno Assenza di corso Vittorio Veneto a Pozzallo. Lo scopo di questo incontro è quello di fare il punto su infrastrutture, trasporti e ambiente della provincia di Ragusa. Alla tavola rotonda prenderanno parte l’assessore regionale delle Infrastrutture e della mobilità, Pier Carmelo Russo, il segretario generale della Fit Cisl Sicilia, Amedeo Benigno, il deputato nazionale Nino Minardo, il deputato regionale Roberto Ammatuna, il presidente della Provincia Franco Antoci, il sindaco di Pozzallo, Giuseppe Sulsenti, il segretario regionale di Cisl Sicilia, Maurizio Bernava e il segretario nazionale della Fit Cisl, Giovanni Luciano.

“Un grande appuntamento – precisa il segretario provinciale della Fit Cisl, Antonino Giannone – che ci permetterà, finalmente, di fare luce su ciò che dobbiamo aspettarci, in termini di tempi, per quanto riguarda la realizzazione delle principali infrastrutture del nostro territorio. Anche facendo riferimento alle ultimissime novità che riguardano alcune tra queste, come la strada statale 514 e l’autostrada Siracusa-Ragusa-Gela. Vogliamo fornire un contributo chiaro e concreto per la crescita e lo sviluppo della nostra provincia”.

“Siamo sempre più convinti – afferma il segretario dell’Ust Cisl Ragusa, Enzo Romeo – che il futuro del nostro territorio, a maggior ragione in questo periodo di crisi, si giochi tutto sulle infrastrutture e sulle capacità che avremo di utilizzare al meglio le stesse non appena saranno pronte. E però non possiamo fare a meno di considerare che, nonostante qualche innegabile passo in avanti, ci confrontiamo, sostanzialmente, con l’identico panorama di cinquant’anni fa. E tutto questo non è più possibile concepirlo. Soprattutto se puntiamo a venire fuori dal tunnel della crisi”.

 

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