POZZALLO DEMOCRATICA, ADESSO AL LAVORO!

Alla fine ce l’hanno fatta, l’istituzione del nuovo circolo del PD, Pozzallo Democratica, è stata accettata a seguito della richiesta e soprattutto in un momento delicato per il comune di Pozzallo in imminente dissesto. La conseguenza alla vita di partito inesistente, all’attività politica solo sulla carta ed alle riunioni dai numeri eccessivamente ridotti dopo le amministrative, hanno portato alla creazione del nuovo circolo.

L’inaugurazione della sede avrà luogo domenica 26 giugno, alle ore 19:00 in via Garibaldi, 27 e l’invito a partecipare è rivolto a tesserati, simpatizzanti e cittadini.

Interverranno, per un saluto, l’on. Nello Dipasquale, il segretario del Partito Democratico provinciale, Giovanni Denaro, il Presidente provinciale, Mario D’Asta, il responsabile organizzazione provinciale, Gaetano Gaglio, sindaci e segretari cittadini della provincia di Ragusa e il segretario cittadino dei Giovani Democratici di Pozzallo, Salvatore Gambuzza.

La voglia di fare e di mettersi in gioco c’è, la partecipazione di tesserati e cittadini pure. Il rispetto dello Statuto come punto di partenza ed una Pozzallo migliore come punto d’arrivo. Il modus operandi passa dalle piccole cose, dall’illuminazione pubblica, alle buche fino alle convenzioni per tirocini universitari.

Non sarà un PD a due velocità- ci tiene a precisare Salvatore Gambuzza, segretario cittadino dei Giovani Democratici- poiché lavorare insieme ed agire per la cosa pubblica è l’obiettivo principale. Il confronto nella diversità dei modi di agire potrà portare alla scelta del candidato sindaco alle primarie  durante la corsa per palazzo La Pira. Importante la concezione di circolo come un rappresentante ed  in collegamento diretto sia in ambito regionale che nazionale. Il raccordo con le istituzioni ad ogni livello ha come scopo principale la riqualificazione della città in ogni suo aspetto.

Per i risultati bisogna attendere, ma chissà che sia la volta buona per una svolta. Ed a Pozzallo una svolta serve eccome, in un momento in cui lo spauracchio del dissesto è divenuto una realtà tangibile.

Anche stavolta, staremo a vedere.

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