“POCHI MA BUONI” I PARTECIPANTI AL SIT-IN PER LA FERROVIA

Non erano i Forconi e nemmeno i movimenti di protesta che stanno mettendo in ginocchio la Sicilia quelli che oggi hanno  fatto il sit in alla stazione ferroviaria per non far morire definitivamente la ferrovia Siracusa-Ragusa-Caltanissetta. Ma erano i rappresentanti istituzionali della Provincia di Ragusa, Provincia, Comuni, deputati regionali, sindacarti Cub e semplici cittadini (un centinaio di persone) corrette e civili che ovviamente fanno un baffo alla Regione, a Trenitalia, al Governo nazionale.

Ma bisognava farla questa protesta anche se per garantire la ferrovia che costa poco, non inquina, consente anche il trasporto merci, ci voglio progetti sostenibili in momenti di crisi come ha dimostrato il nostro Giovanni Assenza con un articolo-indagine che ha dimostrato come la ferrovia del Barocco può essere un motivo per riesumare un cadavere e farlo anche rinascere ad efficiente infrastruttura per questo dimenticato zoccolo sudorientale dell’isola in un’area a sud di Tunisi, ma abbandonata come il deserto oltre la capitale magrebina.

E quando provocatoriamente abbiamo detto al Presidente della Provincia che sabato mattina c’erano anche quanti avevano contribuito a far morire la ferrovia, il buon Antoci ha testualmente risposto: “Non lo dica a me che da oltre dieci ha fatto ferro e fuoco per la ferrovia, per le infrastrutture iblee, per i trasporto, per lo sviluppo di questo lembo di Sicilia, ma siamo quì per cercare di salvare il salvabile e far ripartire qualche progetto veramente fattibile”. Si, qualche progetto si potrebbe realizzare anche per la ferrovia ragusana che muore perchè nessuno ha interessi economici immediati. Ma si fa un grave errore.

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